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Politica | 20 giugno 2019, 10:30

Il Consiglio dei Ministri "impugna" la legge regionale sulle aree verdi: nuove prospettive per il Parco del Finalese

Soddisfazione dei Verdi: "In tutto il mondo si va verso la green economy e la salvaguardia dell'ambiente. Le nostre manifestazioni di protesta e le 4000 firme raccolte hanno avuto buon esito"

Il Consiglio dei Ministri "impugna" la legge regionale sulle aree verdi: nuove prospettive per il Parco del Finalese

“Tutta la campagna che è partita, con la raccolta firme dei volontari per la tutela delle aree protette liguri, in particolare proprio savonesi, e con le manifestazioni dei giovanissimi di Fridays for Future, è servita a manifestare contrarietà verso una norma che avrebbe penalizzato la tutela delle biodiversità.

I Verdi hanno sostenuto tutte queste iniziative: sono state ben 4000 le firme a sostegno di questa revisione da parte della Regione”. Con queste parole di soddisfazione il finalese Gabriello Castellazzi, portavoce dei Verdi Savonesi, commenta la decisione del consiglio dei ministri di impugnare, tra le 19 diverse leggi regionali “sotto esame”, anche quella della Liguria sull’abrogazione dei parchi e delle aree verdi.

Nel testo ufficiale del documento si legge: “Il Consiglio dei ministri ha esaminato diciannove leggi delle Regioni e delle Province Autonome e ha deliberato di impugnare la legge della Regione Liguria n. 3 del 19/04/2019, recante “Modifiche alla legge regionale 22 febbraio 1995, n. 12 (Riordino delle aree protette) e alla legge regionale 10 luglio 2009, n. 28 (Disposizioni in materia di tutela e valorizzazione della biodiversità)”, in quanto varie norme che riguardano il procedimento istitutivo, l’organizzazione amministrativa, la perimetrazione, la vigilanza e il Piano delle aree protette regionali, contrastano con gli standard di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema posti dal legislatore statale nell’esercizio della propria competenza esclusiva nella materia, violando l’117, secondo comma, lett. s), della Costituzione, nonché i principi di efficacia, efficienza ed economicità che devono presiedere all’esercizio dell’azione amministrativa sanciti dall’articolo 97 della Costituzione”.

Conclude Castellazzi: “Questa posizione del governo non può che dare grande soddisfazione a chi si è battuto per la tutela dell’ambiente: riconosce che erano buone le nostre motivazioni. Siamo contro lo sfruttamento del territorio, le cementificazioni, la caccia indiscriminata e tutto ciò che mette a rischio gli ecosistemi.

Un atto importante a rispetto della Costituzione: infatti in tutta l’Italia si promuovono nuove aree protette, in Liguria si sarebbe arrivati addirittura all’abolizione delle aree protette, persino respingendo la richiesta del Comune di Urbe di entrare a far parte del Parco del Beigua”.

“Il territorio è delicato – ricorda Castellazzi – e sostenere le aree protette significa bloccare il degrado, contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi.

La green economy non l’abbiamo inventata noi Verdi: in tutto il mondo si sta andando verso un sistema che porti lavoro, turismo, spazi per i giovani, nel nome della sostenibilità ambientale”.

Alberto Sgarlato

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