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Attualità | 23 settembre 2014, 15:45

Unione di Comuni, Mioglia verso il referendum: per le piccole amministrazioni, un costo o un beneficio?

Interessati per l’Unione i comuni di Mioglia, Urbe, Pontinvrea, Stella e Sassello. I sindaci stanno valutando questa possibilità, intanto il Governo fa pressione

Unione di Comuni, Mioglia verso il referendum: per le piccole amministrazioni, un costo o un beneficio?

Mioglia, Urbe, Pontinvrea, Stella e Sassello. Potrebbe essere la formazione giusta per un’Unione di Comuni? I rispettivi sindaci e le amministrazioni ne stanno discutendo, e non più in fase preliminare. Esiste una delibera del Consiglio Comunale di Mioglia che, inviato un mandato esplorativo al primo cittadino, ha deliberato all’unanimità “di approvare la proposta del sindaco ed effettuare ogni iniziativa valida alla verifica dell’opportunità della creazione di una Unione di Comuni” e “di impegnarsi a sottoporre il progetto complessivo a giudizio della popolazione attraverso un referendum confermativo”.

A Mioglia sarà dunque la volontà popolare a decidere su un’eventuale Unione, intanto gli amministratori stanno valutando i costi e i benefici di questa opportunità prevista dalla Legge Delrio. Il requisito necessario per la formazione di una Unione è il limite demografico di almeno 3 mila abitanti, con minimo tre comuni che sarebbero chiamati ad esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni di loro competenza. Il nuovo ente, secondo quanto prevede la legge 7 aprile 2014, è finalizzato all’esercizio associato di funzioni e servizi, inoltre beneficia di incentivi economici da parte dello Stato e delle Regioni.

La delibera, portata in Consiglio Comunale dal sindaco, prevedeva la “creazione volontaria di una unione di Comuni” tra Stella, Sassello, Urbe, Pontinvrea e Mioglia. Invece, il consigliere di minoranza Giovanni Borreani aveva avanzato richiesta di consultazione referendaria. A sottrarsi sembra attualmente essere il comune di Pontinvrea.

“Ci sono tutte le buone intenzioni per la creazione di una Unione di Comuni, ma stiamo valutando il costo economico iniziale che ci comporterà – afferma il sindaco di Mioglia, Simone Doglio – Rientrano ad esempio i costi del personale e i sistemi informatici”.  Inoltre, sussistono pressioni da parte del Governo. Infatti, qualora non si provvedesse a creare su basi volontarie un’Unione, ad intervenire sarebbe lo Stato. “E’ meglio procedere in maniera volontaria, piuttosto che avere l’obbligo dall’alto. Infatti stiamo valutando con le altre amministrazioni se, dal punto di vista economico, conviene – continua il primo cittadino miogliese -  Ad ora l’Unione dei Comuni è l’unica via uscita per far fronte alla mancanza di risorse e presto, con gli altri sindaci, faremo delle verifiche tecniche con dati alla mano, e da lì sapremo come procedere. Se questo incontro di confronto avesse esito positivo potremmo avviare in tempi brevi la consultazione referendaria entro la fine dell’anno”.

Il timore dei cittadini è di perdere la propria identità comunale. “C’è confusione tra i cittadini – afferma il sindaco Doglio – l’Unione di Comuni preserva l’identità, invece la ‘fusione’ la dissolve, questa è la differenza”. A sostenere la partecipazione popolare per l’adozione dell’Unione di Comuni è il consigliere di maggioranza, Roberto Palermo: “Per il Comune di Mioglia, l’Unione, rappresenterebbe un passo importante, per questo ritengo necessario fare un percorso condiviso con i cittadini – afferma – Spiegheremo loro il meccanismo verso cui andremo incontro, l’Unione è l’unica via di uscita per far fronte alla mancanza di risorse e l’unica opportunità per non perdere l’identità”.

Il comune di Sassello, che rientrerebbe nell’Unione, anche se il più popoloso, non rivendica alcuna posizione nelle trattative: “Ritengo opportuno che a presiedere l’Unione sia un paese più piccolo – afferma il sindaco di Sassello, Daniele Buschiazzo – Stiamo valutando i costi e i benefici. Ad esempio, con l’Unione, saremmo esclusi dal Patto di  Stabilità”. Per quanto riguarda il referendum, “a Sassello non è attualmente previsto – continua il sindaco – In Liguria, nella formazioni delle Unioni di Comuni, siamo più indietro a livello nazionale. Liguria e Basilicata si classificano tra le ultime”.

“Stiamo valutando la reale opportunità che porterebbe l’Unione – afferma il sindaco di Stella, Marina Lombardi – e dell’ottimizzazione dei servizi che porterebbe l’esercizio associato di funzioni, quando, nei Comuni della valle sono già attivi dei servizi comuni. Siamo in solidarietà con la possibilità di unirci con Mioglia, Urbe e Sassello”. Il primo cittadino però nega la possibilità di consultare i cittadini con un referendum: “Assolutamente no, credo nella fiducia che i cittadini hanno dato all’amministrazione con le scorse elezioni e nel mandato del sindaco”.

Marina Lombardi, inoltre, è rientrata nella lista del centro sinistra che si presenterà alle elezioni provinciali del prossimo 12 ottobre. Se la lista si presenterà vincente, la Lombardi sarebbe chiamata a rappresentare in Provincia la valle dei comuni tra Stella, Sassello, Mioglia ed Urbe.

Debora Geido

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