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Attualità | 31 agosto 2012, 08:20

L'apostolo e le palandrane

Balduzzi, Bagnasco e la fecondazione assistita.

L'apostolo e le palandrane

La nomina di Balduzzi alla sanità aveva incontrato il nostro preoccupante disappunto ( www.democrazia-atea.it/sezione-11-sottosezione-46-id-298-il-meic-e-l-apostolo-renato-balduzzi.htm ) e sapevamo che il suo orribile fondamentalismo avrebbe costituito una ineguagliabile sponda per il Vaticano.

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha stabilito che la legge italiana sulla fecondazione assistita è in contrasto con l'articolo 8 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali.

L'apostolo Balduzzi, che ricopre malauguratamente l'incarico di Ministro della Salute, ha promesso che si opporrà a questa sentenza e chiederà alla Grande Camera di ribaltare in appello il giudizio formulato dalla Corte, per obbedire agli ordini del Generale di Corpo d'Armata Bagnasco.

In un Paese civile le donne avrebbero protestato, in un Paese civile con dignità e compostezza il verdetto sarebbe stato accettato e ci si sarebbe predisposti al superamento, in sede legislativa, di un contrasto non solo con la Convenzione europea ma anche e soprattutto con la nostra Costituzione.

In un Paese civile nessun Governo avrebbe consentito ai rappresentanti del clero di esprimersi contro la Corte dei Diritti dell'Uomo.

Ma noi non siamo un Paese civile e non lo saremo fino a quando i nostri giornalisti servili e acritici, faranno a gara per diffondere le parole pronunciate da un rappresentante della monarchia dittatoriale confinante, ovvero Bagnasco, un uomo che aveva eletto suo pupillo un pedofilo cocainomane (don Seppia di Genova).

Continueremo a non essere un Paese civile fino a quando i nostri Ministeri saranno occupati da uomini come Balduzzi, un servo detestabile delle palandrane nere.

 

Carla Corsetti - Segretario nazionale di Democrazia Atea

www.democrazia-atea.it

com. DA

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