La nota dell’assessore regionale Claudio Montaldo, indirizzata al prefetto, ma anche al direttore dell’Asl 2, Flavio Neirotti e allo stesso presidente della Regione, Claudio Burlando (come se non sapessero della decisione) e ai sindaci dei 18 Comuni della Valle Bormida (questi sì che non se l’aspettavano) è arrivata proprio il girono dell’attesa Assemblea dei Sindaci del Distretto socio sanitario delle Bormide, in programma oggi alle 18. In essa, l’occupatissimo assessore regionale, ringrazia il prefetto del cortese invito al tavolo di confronto sulla sanità di martedì, avvertendo, però, che “Sono dispiaciuto di doverLe comunicare che in quella data non mi ì assolutamente possibile essere presente in quanto impegnato tutto il giorno con il Presidente della Regione in incontri con le Aziende sanitarie ed ospedaliere”.
Una strategia, quella di Montaldo, che farebbe impallidire Ponzio Pilato ….secondo gli amici.
Per i nemici, l’unica strategia di cui è capace l’assessore è di tirare la pietra e nascondere la mano, lasciando il “lavoro sporco” a Neirotti.
Non a caso l’indaffaratissimo assessore spiega: “Il Consiglio Regionale ha assegnato ai Direttori Generali un compito urgente e straordinario per intervenire tempestivamente sull’organizzazione dei servizi al fine di ottimizzare anche temporalmente le azioni imposte dalle restrizioni nazionali, ultimo il decreto cosiddetto spending review. Successivamente la Giunta presenterà al Consiglio Regionale le misure di programmazione di competenza per ottenerne l’esame e l’approvazione entro ottobre. In questo ambito, come previsto dalla Legge Regionale 41/2006, saranno consultate le Conferenze dei Sindaci. In quella sede quindi gli Amministratori locali potranno esprimere le loro valutazioni in merito”.
Insomma, ci sono le sedi e i percorsi istituzionali per potersi lamentale, senza inventarsi tavoli di confronto o altro. Se poi in un preventivo tavolo di confronto ci fosse ancora tempo per trovare soluzioni che non penalizzino in modo così evidente ed abnorme proprio l’ospedale del territorio già di per sé più penalizzato della provincia; mentre alla fine del percorso, quando saranno consultate le Conferenze dei Sindaci, ci sarà, appunto, tempo e spazio solo per le lamentele, è un semplice dettaglio. Ma forse è solo un’interpretazione. E l’assessore Montaldo è altrettanto preoccupato, oltre della perfezione dei suoi famosi baffi, anche della sanità in Val Bormida, così come lo sono i valbormidesi, infatti conclude la missiva sottolineando al prefetto: “Cogliendo la Sua sensibilità Le sarò grato se vorrà rappresentare al Governo le preoccupazioni che misure sempre più restrittive delle risorse sanitarie stanno generando sulla nostra comunità”.
Ed è sicuramente vero, e nessuno pretende che Montaldo, Neirotti o chi per essi possano fare miracoli o inventarsi nuove formule matematiche per far tornare i conti. Meno vero è che l’unica soluzione fosse azzerare l’ospedale di Cairo. Come ha sottolineato il sindaco cairese, Fulvio Briano, “vista la già avvenuta sopressione del Reparto di Chirurgia generale, con l’imminente declassamento del Pronto soccorso in un Punto di Primo intervento, e la riduzione dei posti di Medicina, sostituiti da 24 per lungodegenze, l'ospedale cairese si trasformerà in una sorta di Rsa ospedalizzata”.














