Se paragonate con quelle della Germania, le autostrade italiane non reggono il confronto: più vecchie, più strette, in alcuni casi senza corsie di emergenza, con caselli che hanno l’aspetto di vecchie frontiere su confini ostili. E, nonostante tutto questo, sono anche più care. E’ quanto afferma, a conclusione di un’analisi tariffaria, la rivista on line “Alla Guida”, specializzata nel settore dei motori. Un primato che si riscontra soprattutto per le autostrade del Nord Ovest.
Nella classifica sulle autostrade più care d’Italia troviamo infatti in quinta posizione la A10 Genova – Savona - Ventimiglia. Infatti per percorrere questo tratto di Liguria lungo quasi 150 chilometri, tra Genova Aeroporto e Ventimiglia, si spendono 17 euro e 70 centesimi, ovvero, per approssimazione, ci vogliono circa 12 centesimi per fare un solo chilometro. Risalendo la graduatoria si trova al quarto posto la A15 Parma – La Spezia. Per percorrerla per intero, 104 chilometri, occorre pagare un pedaggio di 13,40 euro, quasi 13 centesimi ogni chilometro.
Sul terzo gradino del podio è la A33 Asti – Cuneo, un’autostrada tutta piemontese ancora incompleta e percorribile solo per alcuni tratti, ma nonostante ciò tra le più care d’Italia. Se da Cuneo si vuole raggiungere Asti, si possono percorrere alcuni tronconi a pagamento per un totale di circa 65 chilometri al costo di poco più di 9 euro, ovvero 0,70 centesimi di euro ogni 5 chilometri, pari a 14 centesimi al km.
Risalendo ancora la classifica, al secondo posto troviamo l’autostrada A32, che va da Torino a Bardonecchia: per soli 73 chilometri, il pedaggio è di 12,40 euro, 17 centesimi al chilometro. Infine il tratto autostradale più caro d’Italia: è la A5 Torino – Aosta - Monte Bianco: 109 chilometri, al costo di 23,50 euro, 22 centesimi al chilometro.
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