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Eventi | 28 gennaio 2015, 11:13

A Finalborgo torna la tradizionale festa di "San Biagio"

Celebrazioni religiose, momenti conviviali, musica e... un “pizzico” di arte.

A Finalborgo torna la tradizionale festa di "San Biagio"

 

 

Nei tempi antichi era consuetudine festeggiare il Santo Patrono non solo con celebrazioni religiose, ma con eventi profani (spettacoli all’aperto, fiere, musica in piazza, ecc.) a cui partecipavano i “borghigiani” e le comunità vicine che, nel caso del Borgo finalese, si identificavano con le frazioni di Perti, Gorra, Monticello, ecc. e con i comuni limitrofi Finalmarina, Orco, Feglino, Calice, ecc.

Le usanze sono cambiate. Oggi, le tradizioni sono mantenute vive da associazioni volontarie tramite la promozione di iniziative  adeguate  ai tempi, ma, in ogni caso,  indirizzate prevalentemente a favorire la socializzazione.

 

Domenica 1 febbraio 2015 

Ore 12,30

“Pranzo di San Biagio” (su prenotazione sino ad esaurimento posti) a cura del benemerito sodalizio “I Nostri Vegi du Burgu”, attivo nella organizzazione di momenti ricreativi e di svago che coinvolgano i “borghigiani”, in particolar modo gli anziani.

 

Ore 16

Sfilata per le vie e le piazze entro le mura della “banda musicale” della storica “Società Filarmonica di Finalborgo”. Una offerta musicale  itinerante per l' intrattenimento degli abitanti e degli ospiti, numerosi nei giorni festivi.

 

Martedì 3 febbraio 2015

Celebrazione religiosa con ostensione della reliquia di San Biagio, vescovo, martire (304-323? d.C.), taumaturgo (protettore dalla malattie della gola), titolare della Collegiata Basilica Finalborghese.

 

Un “pizzico”… di arte.

Ovvero cogliere l’occasione della festa per porre l’attenzione su una pregevole opera d’arte, tra quelle misconosciute, della  chiesa barocca: il polittico di S. Biagio (cappella a destra di chi guarda il presbiterio) proveniente dall’altar maggiore della preesistente chiesa medioevale. E’ rappresentato il Santo in trono tra i S.S. Pietro e Paolo, S. Caterina e S. Cristoforo. Il quadro è attribuito a Raffaello De Rossi, (Firenze fine XV° secolo, Diano Castello (IM) 1573), pittore italiano, figura di primo piano, anche se non grandissima, alla quale va ascritto il merito di aver aperto nuovi orizzonti all’arte figurativa ligure. E’ stato attivo a Genova (attorno al 1514) e nel Ponente ligure nel XVI° secolo.           

                     

c.s.

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