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Attualità | 26 marzo 2015, 16:45

Riorganizzazione delle Poste, Giacobbe:"Rinvio crea le condizioni per un coinvolgimento delle istanze locali"

"E' necessario che Poste Italiane fughi le preoccupazioni relative al fatto che la riorganizzazione prevista sia semplicemente una anticipazione di un’ulteriore progressiva riduzione della copertura del servizio".

Riorganizzazione delle Poste, Giacobbe:"Rinvio crea le condizioni per un coinvolgimento delle istanze locali"

 

"Il Piano di riorganizzazione degli uffici postali - spiega in una nota l'onorevole Anna Giacobbe - ha destato varie preoccupazioni sia tra i lavoratori delle Poste, sia nelle comunità locali: se ne sono fatti interpreti gli Enti Locali e i Sindacati e l’iniziativa verso il Governo da parte delle organizzazioni nazionali, dell’Anci, delle Regioni e di molti di noi parlamentari".

"Il rinvio dell’attuazione del piano, che avrebbe dovuto andare a regime il prossimo 13 aprile, crea le condizioni perché si realizzi davvero l’azione di verifica e coinvolgimento delle istanze locali che è stata concordata a livello nazionale, per evitare che la riduzione della presenza e degli orari degli uffici postali si traduca in una riduzione della quantità e qualità del servizio e del presidio delle zone più isolate e svantaggiate".

"In particolare - prosegue - come deputati Pd avevamo chiesto al Ministro per lo Sviluppo Economico di intervenire per garantire il rispetto del divieto disposto dall’Autorità per il Garante delle Comunicazioni, di chiusura degli uffici postali nelle aree svantaggiate, per favorire una concertazione tra la direzione di Poste Italiane Spa e le amministrazioni locali, e per evitare che decisioni unilaterali assunte da Poste Italiane Spa potessero arrecare disagi ai cittadini - utenti".

"Il sottosegretario alle Comunicazioni on. Giacomelli, il 12 febbraio scorso, ha convocato l’amministratore delegato di Poste Italiane ed il presidente dell’ “Autorità per la garanzia nelle comunicazioni” (alla quale spetta il compito di verificare il rispetto dei vincoli del piano annuale sulla distribuzione degli uffici postali sul territorio, fissati dal decreto 7 ottobre 2008)". 

"Poste Italiane ha accettato di coinvolgere le Regioni e l’Associazione dei Comuni italiani nella fase attuativa del piano di razionalizzazione. Il 20 febbraio si è tenuto il primo incontro alla Conferenza delle Regioni dei vertici di Poste che hanno confermato l’intenzione di coinvolgere gli enti locali. Il 24 marzo, infine, si è svolto l’incontro tra Regione Liguria, Anci e Poste S.p.A., in cui l’Azienda ha confermato la notizia di un rinvio nell’attuazione del piano di riorganizzazione".

"Facendo tesoro - prosegue - di questo ulteriore tempo a disposizione, è necessario innanzitutto che Poste Italiane fughi le preoccupazioni relative al fatto che la riorganizzazione prevista in questa fase sia semplicemente una anticipazione di un’ulteriore progressiva riduzione della copertura del servizio; che la stessa Azienda, da un lato, renda evidente il fatto che le risorse disponibili non vengono ridotte, ma redistribuite nella rete per potenziale altri punti, dall’altra dimostri l’efficacia di nuove modalità di offerta del servizio (“portalettere telematico”, ecc.), anche attraverso la definizione di accordi con Regione ed Enti Locali, come avvenuto in altri territori; che vengano prese in considerazione le richieste di riconoscere il maggiore carico, quando si verifichi, derivante dall’aumento della popolazione nel periodo estivo, ed altre istanze degli Enti Locali".

"I Comuni, in rapporto con ANCI Liguria e Regione, possono inoltre verificare se, per quanto riguarda il loro territorio, siano stati pienamente rispettati i criteri approvati dall’autorità per la garanzia delle Comunicazioni - conclude l'onorevole Anna Giacobbe - Queste sono le considerazioni che sottopongo all’attenzione dei partecipanti all’incontro convocato dal Comune di Spotorno per venerdì 27, rimanendo a disposizione per le azioni che saranno ritenute utili. Il prossimo lunedì 30 incontrerò le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori di Poste Italiane".

c.s.

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