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Savona | 20 luglio 2015, 19:00

Deposito bitume, Savona Porto Elettrico replica all'azienda BIT: "Se è un sito strategico perché l'iter autorizzativo è passato sottotraccia?"

Continua la petizione su Change.org, Angelo Zoia: "La nostra battaglia non si ferma, siamo vicini al raggiungimento delle 2.500 firme"

Deposito bitume, Savona Porto Elettrico replica all'azienda BIT: "Se è un sito strategico perché l'iter autorizzativo è passato sottotraccia?"

L’intervento odierno dell’amministratore delegato della BIT Savona s.c.r.l. sul deposito di bitume a Savona (vedi articolo) ha fatto scaturire la rabbia degli ambientalisti e di coloro che stanno conducendo la battaglia contro la realizzazione del progetto che prevede la costruzione di un impianto di stoccaggio nel porto. L’ad Francesco Giachino ha parlato di “un impianto di eccellenza che rispetta le condizioni ambientali, sanitarie e di sicurezza”. Infatti, secondo la BIT Savona “non ci saranno né emissioni né tantomeno conseguenze sanitarie” in quanto “il bitume è un prodotto non pericoloso derivante dalla raffinazione del petrolio e non cancerogeno”. Secondo Giachino “l’iter autorizzativo è stato approvato definitivamente e i lavori per la costruzione dell’impianto inizieranno nel 2016”. Ad intervenire sulle dichiarazioni dell’azienda BIT Savona sono il gruppo “Savona Porto Elettrico” e “I Verdi Savonesi”.

Avremmo voluto ribattere punto su punto alle dichiarazioni del responsabile della BIT Savona, ma ci asteniamo perchè seguono il solito clichè secondo il quale “non sussiste alcun rischio per la salute, nessun inquinamento” ma secondo il quale “avviene tutto  secondo le regole e le norme di legge” – afferma Angelo Zoia, referente del gruppo Savona Porto Elettrico -  Abbiamo già assistito a ciò con alcuni noti esempi quali l'Eternit di Casale, l’Ilva di Taranto e la Tirreno Power di Vado Ligure”.

“Ma in compenso poniamo alcuni interrogativi dato che sono da chiarire diversi aspetti legali dell’iter procedurale. Ad esempio come mai, se questo insediamento rappresenta una grande opportunità per Savona, non è stato ampiamente pubblicizzato presso la cittadinanza, ma, al contrario, le pratiche di approvazione sono passate sottotraccia e non sono state neppure discusse in Consiglio Comunale? D'altro canto ci saremmo stupiti se la BIT scrl avesse dichiarato qualche criticità del progetto”.

“La nostra battaglia non si ferma, continua infatti la petizione che abbiamo lanciato su Change.org – continua Zoia – Siamo vicini al raggiungimento delle 2.500 firme, e si tratta di una grandissima vittoria: siamo riusciti a raggiungere questo risultato solo in tre settimane e ciò riflette la forte contrarietà al progetto da parte dell’opinione pubblica”.

Sulle dichiarazione dell’amministratore Francesco Giachino è intervenuto anche il portavoce provinciale de “I Verdi”, Mauro Brunetti: “Prendiamo atto con grande soddisfazione delle precisazioni in merito alle qualità terapeutiche del bitume che notoriamente è utilizzato in quantità nelle SPA e nelle case di cura di tutto il mondo – afferma - Ci aspettavamo che la società proponente ci mettesse in guardia dai rischi e dalle problematiche inerenti alla salute. Invece si è limitata a dire che tutto è a posto e che nel pieno centro di Savona verrà creato un enorme centro di stoccaggio a servizio di tutto il nord Italia. Che strana calda estate piena di sorprese. Dal nostro punto di vista la lotta per impedire questo scempio continuerà più serrata che mai, in tutte le sedi più opportune”.

Debora Geido

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