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 / Savona

Savona | 09 ottobre 2016, 19:00

Partite IVA nel mirino: ci sono rifiuti e rifiuti

Tempi duri per i trasgressori che rischiano multe salate o addirittura la sospensione dell’attività

Luigi Sibilla

Luigi Sibilla

Mentre stampanti, toner , neon, monitor di casa sono rifiuti domestici a tutti gli effetti, facilmente smaltibili attraverso il servizio municipale, tutto cambia quando gli stessi identici rifiuti (stampanti, toner, ecc.) provengono da un’attività lavorativa: diventano “rifiuti speciali” e richiedono uno smaltimento certificato con, ovviamente, procedure complesse. Tempi duri per i trasgressori che rischiano multe salate o addirittura la sospensione dell’attività.

“Lo stabilisce nel 1997 il decreto Ronchi (D.Lgs. 152/06 ex D.Lgs 22/97) ma pochi lo sanno. - spiega Luigi Sibilla, co-fondatore della società Ecorecupero di Imperia– Noi abbiamo iniziato nel 2001 perché un amico notaio aveva  bisogno di smaltire i toner esausti in modo legale, ma non sapeva come fare. La soluzione esiste - continua Sibilla – ma è complicata così abbiamo deciso di metterla a disposizione di tutti i nostri Clienti. “

 

EcoRecupero si è specializzata nella gestione dei rifiuti da ufficio, con 15 anni di solida esperienza e una squadra di professionisti competenti, garantisce il massimo rigore nel campo dello smaltimento dei rifiuti speciali. Basta contattarli al numero verde 800198410 oppure dal sitowww.ecorecupero.it.

 

 

Cosa sono i rifiuti speciali?

Sono tutti quei rifiuti per i quali esiste un codice CER e possono essere pericolosi o NON pericolosi. I toner rientrano nella seconda categoria comeconsumabili da stampa (insieme a cartucce ink jet, i vecchi nastri ad impatto ed i rotoli ink film) ed il loro smaltimento deve obbligatoriamente essere certificato.

 

Cosa accade al toner dopo il ritiro? Il toner è concentrato in depositi autorizzati per la prima scrematura, le cartucce direttamente riutilizzabili sono avviate al riempimento mentre le altre sono triturate per recuperare le materie prime di cui sono composte (plastica, metalli etc) e riutilizzarle in altri cicli produttivi

 

Come nasce la responsabilità ECOLOGICA di EcoRecupero?  “In Ecorecupero abbiamo tutti dei figli, l’ultimo nato Andrea ha pochi mesi, e conosciamo bene i rischi legati allo smaltimento scorretto dei rifiuti.”

 

In effetti basta pensare alle grandi tragedie ecologiche come il Pacific Trash Vortex (l’isola di rifiuti nell’Oceano Pacifico grande come la Penisola Iberica) o molto più vicino a casa nostra, lo scandalo della Terra dei Fuochi. “Immagino l’acqua che scorre sotto il campo da calcetto dove giocano i bambini o la spiaggia dove fanno i castelli di sabbia, e sento il dovere di preservarli come cittadino e come imprenditore. In questo caso la legge mi obbliga a farlo e io sono felice di fare la mia parte che certo non si esaurisce con lo smaltimento di un toner. È poco? E’ un inizio.” 

 

 

SI o NO?

 

I titolari di Partita IVA possono portare alla discarica il toner esaurito?

NO. E’ contro la legge e non otterrebbe alcuna certificazione di smaltimento esponendosi ai rischi penali molto severi.

Infatti i toner usati sono classificati come Rifiuti Speciali NON Pericolosi.

 

La Partita IVA che ha una stampante a noleggio è responsabile della gestione e dello smaltimento dei toner?

SI. La legge individua precisamente chi è il responsabile della gestione del rifiuto, ovvero “chi lo genera con la sua attività produttiva“. In poche parole il responsabile non è il noleggiatore ma bensì l’azienda che consuma il toner  stesso e che ne rimane responsabile fino alla fine del ciclo dello smaltimento, Da qui l’importanza di affidarsi ad una azienda che recuperi in modo corretto i rifiuti dopo il ritiro.

 

La Partita IVA che restituisce il toner esausti al fornitore delle cartucce per la stampante agisce legalmente?

NO. Lo smaltimento dei rifiuti speciali può essere delegato esclusivamente ad aziende iscritte all’albo e provviste di regolare autorizzazione ministeriale. Chi produce il rifiuto (toner esausto) ha la responsabilità di accertarsi che l’azienda alla quale affida i toner esausti abbia tutte le autorizzazioni necessarie.

 

C’è differenza di responsabilità tra una grande azienda che sostituisce 1.000 toner ed una Parita IVA che ne consuma 1 all’anno?

NO. Sono entrambi vincolati dalla stessa legge.

 

La Partita IVA può smaltire insieme ai toner anche i vecchi PC e le stampanti?

NO. Questi apparecchi rientrano nella categoria dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e quindi vanno smaltiti separatamente con diverse modalità.

 

 

BOX

TONER E ONERI. La legge è chiara.

 

Ogni 6 mesi

La Partita IVA ha l’obbligo di:

·         identificare il codice CER (Codice Europeo Rifiuti) del toner esausto (attraverso analisi chimiche presso un laboratorio autorizzato) per stabilire se si tratta di rifiuto speciale non pericoloso o pericoloso ed allegarne copia al FIR per l’impianto ricevente

·         acquistare e vidimare alla CCIAA il registro di carico e scarico

·         stipulare un contratto con uno smaltitore di rifiuti autorizzato (Gestore).

 

Per ogni trasporto

·         registrare l’operazione sul registro di scarico dei rifiuti

·         ottenere e conservare per 5 anni la 4a copia della ricevuta controfirmata da parte dell’impianto di smaltimento

 

Ogni anno

Se non tenuto all’iscrizione obbligatoria al SISTRI (da verificare con l’aiuto di un consulente ambientale), il titolare di Partita Iva deve:

·         controllare le autorizzazioni del trasportatore e dell’impianto ricevente e conservarne copia,

·         compilare correttamente il F.I.R. (Formulario Identificativo Rifiuto – 4 copie copiative),

·         consegnare il rifiuto al trasportatore autorizzato,

·         trattenere la 1^ copia  del FIR,

·         attendere che gli venga rispedita la IV^ copia firmata del FIR dall’impianto ricevente e quindi conservarle per 5 anni.

·         Se invece è tenuto all’iscrizione obbligatoria al SISTRI, il titolare di Partita Iva  deve:

·         pagare ogni anno la tassa di iscrizione,

·         richiedere i dispositivi USB alle CCIAA di competenza territoriali, compilare i F.I.R. elettronici,

·         trasferirli telematicamente in tempo reale.

 

INOLTRE SE l’azienda è composta da almeno 10 dipendenti oppure il rifiuto è classificato “pericoloso” è necessario compilare il MUD (Modello Unico di Dichiarazione) e presentarlo alla CCIAA di competenza.

 

“Certo, con EcoRecupero, è sufficiente una firma oppure un click – conclude Sibilla – a tutto il resto pensiamo noi!”.

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