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 / Politica

Politica | 05 aprile 2017, 18:09

“Cosa succede dopo la proroga della legge sull’azzardo?” Il PD chiede spiegazioni a Toti

Paita, Rossetti e Lunardon ricordano che la legge regionale del 2012 che oggi Toti ha congelato “avrebbe davvero avuto i numeri per contrastare, sul nostro territorio, la diffusione del gioco d’azzardo, ritenuto da Papa Francesco un ‘piaga sociale da sconfiggere’. "

“Cosa succede dopo la proroga della legge sull’azzardo?” Il PD chiede spiegazioni a Toti

“Cosa succede dopo la proroga della legge sull’azzardo?”. A chiederlo al presidente Toti, tramite un’interrogazione appena depositata, sono i consiglieri regionali del Pd Raffaella Paita, Pippo Rossetti e Giovanni Lunardon, dopo che la maggioranza di centrodestra, sabato scorso, ha approvato l’emendamento (“inserito impropriamente in una legge urbanistica”) che rinvia al prossimo anno l’applicazione della norma approvata all’unanimità dal Consiglio regionale nel 2012, che puntava a contenere il proliferare delle slot e delle sale da gioco. “La Giunta Toti, in due anni, non ha messo in campo un percorso che coinvolgesse gli esercenti interessati dalla legge – chiariscono Paita, Rossetti e Lunardon – mentre l’assessore Rixi, da settimane (e lo ha ribadito anche sabato in aula), annuncia l’apertura di un tavolo regionale che dovrebbe elaborare un strategia in grado sintetizzare l’attività degli operatori coinvolti e la necessità di applicare la norma (cosa che accadrà comunque al termine della proroga). Questa convocazione però non c’è mai stata. Rimandare le sanzioni di qualche mese, senza mettere in campo una discussione concreta che porti a una serie di misure e interventi preventivi, non risolve nulla – avvertono gli esponenti del Pd - sposta solo il problema”.

Paita, Rossetti e Lunardon ricordano che la legge regionale del 2012 che oggi Toti ha congelato “avrebbe davvero avuto i numeri per contrastare, sul nostro territorio, la diffusione del gioco d’azzardo, ritenuto da Papa Francesco un ‘piaga sociale da sconfiggere’. La Giunta regionale, invece – accusano i consiglieri regionali del Pd - non ha fatto nulla affinché questo accadesse”. Tutto questo mentre lo Stato Italiano, sottolineano gli esponenti del Partito Democratico, “per la prima volta si è impegnato a ridurre del 30% i propri altissimi introiti dal gioco d’azzardo” e il Comune di Genova può già vantare “buoni risultati sia sulla riduzione delle sale da gioco, circa il 50%, sia sulla riduzione della presenza delle slot nei circoli ricreativi, grazie all'impegno delle associazioni”. Un lavoro di contrasto e prevenzione che il rinvio della legge voluto dalla Giunta Toti rischia di vanificare. Senza contare che, a fronte “della disponibilità offerta dal Comune di Genova e da Anci al governatore e in particolare all’assessore Rixi, riguardo a un tavolo di confronto istituzionale - precisano Paita, Rossetti e Lunardon - la Regione non ha mai risposto”. Quindi i consiglieri liguri del Pd chiedono alla Giunta Toti “quando ha intenzione di riconvocare i Comuni e l’Anci e se ritiene utile coinvolgere gli operatori del settore e le associazioni impegnate nel contrasto del gioco d’azzardo e i Sert”. Inoltre, concludono Paita, Rossetti e Lunardon, sarebbe necessario sapere “con quale tempistica si presenteranno le proposte di modifica della legge sull’azzardo”.

 

cs

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