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Attualità | 27 febbraio 2018, 16:14

CNA Fita: "#stopdumping per una concorrenza leale nel settore dell’autotrasporto"

La richiesta dell'associazione Savonese di bloccare il tentativo di apertura indiscriminata dei vettori esteri

CNA Fita: "#stopdumping per una concorrenza leale nel settore dell’autotrasporto"

L’ Associazione delle imprese dell’ autotrasporto CNA Fita di Savona lancia l’allarme, il Governo, la politica blocchino il tentativo di apertura indiscriminata dei vettori esteri nel territorio nazionale che praticano forme di concorrenza sleale nei confronti degli autotrasportatori italiani.

I dati allarmanti forniti da CNA Fita parlano chiaro, negli ultimi anni l’autotrasporto Italiano ha perso importanti quote di mercato per colpa di una concorrenza con la quale è impensabile poter competere.

A farne le spese  sono state soprattutto le Piccole e Medie Imprese Artigiane dell’autotrasporto che dal 2008 sono diminuite di  25.587 unità (fonte movimprese – elaborazione dati CNA Fita).

“Le imprese di autotrasporto italiane che fino al 2008 avevano un ruolo in Europa in quasi dieci anni hanno visto perdere competitività e capacità di aggredire il mercato del trasporto internazionale, assistendo anno dopo anno  ad una vera e propria invasione di operatori che stanno occupando importanti spazi nel mercato nazionale attraverso forme di cabotaggio non sempre regolare e spesso effettuato dalle cosiddette imprese “estero vestite”, imprese italiane che hanno de-localizzato la propria attività nei nuovi paesi dell’est emergenti.” – afferma Aldo Contini imprenditore e Presidente della CNA FITA di Savona.

In questi giorni, a Bruxelles, con il dibattito sulle norme contenute nel pacchetto mobilità, si stanno determinando le sorti ed il futuro delle imprese di autotrasporto: per la sopravvivenza delle imprese  di un comparto strategico come quello del trasporto e della logistica, è necessario che  si adottino urgentemente misure in grado di arginare fenomeni distorsivi della concorrenza.

“Non intervenire vuol dire mettere l’autotrasporto Italiano nelle mani di altri,” -  continua Contini che conclude – “Non possiamo competere con chi in nome della libera circolazione delle merci esegue trasporti con un costo del lavoro di 8 € all’ora, con costi di gestione generalmente più bassi e una tassazione favorevole”.

cs

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