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Attualità | 12 luglio 2018, 10:00

Dieci anni fa ci lasciava Gianfranco Funari, "l'amico di Boissano"

Il celebre conduttore televisivo era un affezionato frequentatore della Riviera Ligure

Dieci anni fa ci lasciava Gianfranco Funari, "l'amico di Boissano"

Il 12 luglio 2008, esattamente dieci anni fa oggi, ci lasciava per sempre Gianfranco Funari. Il conduttore televisivo era molto conosciuto nei nostri comprensori, avendo scelto il comune di Boissano come sede per il suo “buen retiro”.

Funari era nato a Roma nel 1932, ma nonostante lui non abbia mai perso il forte legame con la città natale, le circostanze della vita lo hanno sempre portato verso il Nord Italia: dapprima l’attività di croupier a Saint-Vincent, in Val d’Aosta, poi gli esordi come cabarettista alla fine degli anni ’60 al celebre Derby di Milano (dopo aver lavorato anche all’estero, come direttore di un casinò a Macao), le conduzioni televisive a Telemontecarlo e poi il grande successo in Rai con i programmi di approfondimento sociale: “Aboccaperta” e “Mezzogiorno è…”. Negli anni ’80 ci fu la sua svolta “impegnata”, legata proprio a questi programmi che prendevano in esame fatti di cronaca, politica, costume. Ma lui diceva che i suoi show dovevano essere considerati come una grande edicola in cui si ritrovava la gente (o “la ggente”, come diceva lui scandendo la g iniziale) per commentare i fatti del giorno. Per questo amava descriversi dicendo: “Io nun so’ giornalista, al massimo posso esse giornalaio”.

In Riviera Funari era ospite frequente: non era raro incontrarlo mentre prendeva il gelato sul lungomare di Loano, o mentre attraversava la via Aurelia con il suo parco veicoli decisamente vistoso e caratteristico come egli stesso era: una Rolls-Royce, una decappottabile americana decorata con le corna di bufalo sul cofano (come quelle dei petrolieri texani), un grande quad sul quale viaggiava in estate. Del resto Funari aveva fatto sua, declinandola in romanesco, una celebre frase di Marylin Monroe: “Pure li ricchi chiagneno, ma quanto è più bello chiagne su ‘na Rolls-Royce”.

Gianfranco Funari non aveva soltanto una casa a Boissano: lui in Riviera viveva proprio, lo si incontrava dal panettiere o in farmacia, mentre ancora oggi è facile trovare nei tanti piccoli ristoranti e trattorie dell’entroterra dalla Val Varatella alla Val Bormida le foto appese dei titolari insieme al conduttore televisivo, loro ospite abituale.

La villa boissanese era luogo di passaggio di VIP che Funari ospitava periodicamente e ancora oggi si favoleggia di una grande festa, tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, che culminò in un vero e proprio concerto del suo grande amico Franco Califano, un altro simbolo di un’Italia sincera, ruspante, schietta e “borgatara” che oggi non esiste più.

Alberto Sgarlato

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