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Savona | 15 settembre 2018, 15:30

Le esternazioni della Signora Sindaco, le crepe nella Giunta, le fibrillazioni nella e tra la maggioranza...

L'uragano Verney e il triste destino della Lega di diventare lo zerbino tra ATA e dintorni: torna la rubrica di Bruno Spagnoletti.

Le esternazioni della Signora Sindaco, le crepe nella Giunta, le fibrillazioni nella e tra la maggioranza...

Quasi ogni mattina la Signora Sindaco – come usano fare i politici più sgamati nelle moderne forme della comunicazione – ci delizia con un suo cinguettio su Twitter (@cambAMOsavona - Sindaco di Savona, Avvocato, moglie e madre, saggista di temi sociali legati alla pedagogia) e Hashtag  #orgoglioliguria e #orgogliosavona.

Il Sindaco fa bene a informare con il “social” i cittadini, anche se spesso valorizza priorità francamente marginali e fa cadere nell’oblio le drammatiche criticità di una Città con una sporcizia indecente; Lerciume e lezzo aumentate – in forme esponenziali – con “quelli di adesso” e che, al netto dell’area centrale (il salotto buono) assomiglia più a certi quartieri di Mumbai, all'apice della classifica delle città più sporche del mondo, che a una Città smart, certificata Leed for Cities.

Una cosa è certa e difficilmente contestabile dai raziocinanti non tifosi: la Città governata da “Quelli di Prima” era nettamente più pulita, decorosa e vivibile dalla Città amministrata da “Quella di Adesso”; dal Team Caprioglio – Montaldo del ducato di Laigueglia (altrimenti detto Armand-Jean du Plessis duca di Richelieu.)

Più passano i mesi e progressivamente si afferma un modello di Città rassegnata al presente e con un futuro dietro la sua grande storia, una Città isolata e acefala nel suo traghettamento verso il prossimo decennio.

Può darsi che io non sia rappresentativo di un campione di utenza, ma il sentire maggioritario e diffuso della Città per Chi ha antenne e cuore è, in sintesi, questo: “Li avevo votati per cambiare, mi hanno deluso e si sono dimostrati peggio di Quelli che abbiamo cacciato, indi non li voterò più”!

Ciò che più m’intristisce – quasi allo stato di deprimermi e avvilirmi – è costatare come la Città Capoluogo e la sua Amministrazione siano sbertucciate e irrise a destra e a manca; e, persino nei livelli di Governo istituzionali superiori e inferiori (Regione, Provincia e altri Comuni). La Sindaco non se la fila più nessuno: né il Presidente della Provincia, né gli altri Sindaci, né il Presidente della Regione!

Lo Tsunami inatteso, solo dagli ipocriti, della fuoruscita della consigliera Elda Olin Verney dalla Lista Civica 2.0 che porta il nome del Sindaco, è un’ulteriore conferma del fallimento della Caprioglio e della sua connaturata cattiva abitudine della pratica “dell’usa e getta”, del vizio innato a interrompere relazioni, rapporti umani al primo “questa volta non sono d’accordo con te” e al vezzo borioso radical chic di considerare gli avversari politici come “nemici”.

Non si spiegano altrimenti le telenovele primaverili ed estive (sei mesi) di polemiche sul tagliando della Giunta, sul licenziamento senza giusta causa della giovane ex Assessore Barbara Marozzi alle politiche giovanili (ma, davvero di grazia c’è qualcuno “sensato” che possa pensare che, gli evidenti limiti della Giunta, dipendessero dalla zavorra della povera Barbara? Suvvia! Siamo seri); e c’è davvero qualcun altro che pensa che le nuove deleghe alla Cultura, Musei, Promozione turistica, Campus Universitario, Politiche Giovanili e Pari opportunità affidate al nono assessore aggiuntivo, dott.ssa Doriana Rodino (60 milioni e oltre di costo medio ripetuto) o che le deleghe “strategiche” che verranno date (forse, ma mai dire gatto se non lo hai nel sacco visti i chiari di luna) al mio amico avv. Andrea Sotgiu (trasparenza e rapporti con il Consiglio), o, ancora, che le deleghe “risolutive” che verranno consegnate al nuovo Assessore (extra consiglio) della Lega avv. Roberto Levrero (Politiche della Sicurezza, Polizia Urbana, Edifici Scolastici) come eredità del Sen. Paolo Ripamonti, (tutta Savona piange la sua dipartita e resta in trepida attesa del Levrero per la sicurezza), siano state il vero “nodo” del contendere con il Governatore Toti e le Forze Politiche di maggioranza? Suvvia! Siamo seri! E basta raccontare musse in corpo di guardia o pensare che il sorriso a 32 denti sia risolutivo del mancato ascolto non solo della Città ma persino delle Associazioni Rappresentative!

Mi raccontano gli Interlocutori delle diverse associazioni di incontri istituzionali e informali surreali, tra il  kafkiano, il visionario, l’ assurdo e l’inverosimile! Lei non ascolta, si crogiola nella sua beatitudine e ha una risposta preconfezionata a tutte le criticità: turismo? Fatto!, porto elettrico? Siamo avanti con Costa! Fondi Comunitari? C’è l’intesa con Toti e va a gonfie vele! Lavoro? Il progetto di nuova città presto darà i suoi frutti! Sporcizia? Interventi straordinari già programmati e realizzati! Sociale, povertà e inclusione? Abbiamo fatto più del dovuto! Un segno di riconoscimento simbolico a Cittadini illustri della scienza e delle istituzioni come il Prof. Lorenzo Spotorno e, aggiungo io, il Sindaco Francesco Gervasio o (perché no?) il Sen. Giovanni Urbani? Ma figuratevi! Cosa c’entra Spotorno con Savona! E, datti una calmata e scendi da quel piedistallo che il mondo è più vario di quello che immagini e pensa al “colpo di fortuna” che hai avuto per pura “casualità” di diventare il primo Cittadino della Città medaglia d’oro della Resistenza.

La verità è più complessa di quella che si vuole fare apparire e, a volte, anche più triste, avvilente e ridicola!

Il nostro Sindaco, pur di ricompattare una maggioranza che mostrava segni d’insofferenza per il gap tra programma elettorale, annunci e realizzazioni; e pur di aumentare il consenso personale da spendere nei suoi tragitti politici (miseramente falliti uno dietro l’altro) aveva promesso assessorati e deleghe per mare e per monti senza riuscire a venirne più a capo (Elda Olin Verney, Andrea Sotgiu, Alberto Marabotto, Emiliano Martino & lasciamo correre che l’elenco è lungo).

Il vero nodo, però, era togliere l’ambiente (Ata) a Pietro Santi e consegnare la delega al Sindaco Silvano Montaldo (pardon assessore specialissimo); chiudere il cerchio Ambiente, Ciclo dei rifiuti, Bilancio, Società Partecipate e realizzare il piano mefistofelico su ATA Multiservice.

Giovannino Toti – dopo sei mesi di colloqui, riunioni, telefonate, ambasciatori, pranzi, passeggiate, meeting, caffè) è stato preso da “sfinimento” e sinonimi conseguenti (spossatezza, affaticamento, debilitazione, deperimento, esaurimento, abbattimento, prostrazione, debolezza, indebolimento, stanchezza) e ha concluso in quel di Varazze “Sai che c’è, ma fa un po’ come vuoi e assumiti le tue responsabilità che avrei ben altro a cui pensare”! 

Pare, però, dicono i maligni che un nodo al fazzoletto se so sia fatto…a costo di far ridere tutta l’Italia con la scelta di organizzare il consenso e indicare il Sindaco della ridente Città di Calizzano, come nuovo Presidente della Provincia di Savona a insaputa del Sindaco del Comune Capoluogo; operazione portata a termine, con il beneplacito dell’incredibile PD, dal braccio armato di Toti……..Angelone Vaccarezza!

Raccontano i buontemponi, che il giorno doloroso dei funerali solenni di Giovanni nella sala Rossa, contrita e compunta nella sua fascia tricolore in canetè, abbia avvicinato la Presidente uscente Monica Giuliano e le abbia sussurrato “Monica ci dobbiamo vedere presto e organizzare una riunione di tutti i Sindaci per decidere il nuovo Presidente della Provincia..” e, Monica, imbarazzata più che mai, bisbigliare “ma guarda Ilaria che l’abbiamo appena fatta e abbiamo già deciso tutto” e Lei “Oh, mon dieu, Je n'en savais rien!”

 

Calizzano (Karitsàn o Calissan)– com’è noto – è una cittadina turistica che si trova nell'alta Val Bormida, nell'entroterra ligure della Riviera di Ponente, al confine tra la Liguria e il Piemonte: agricoltura, segherie e turismo rappresentano le sue filiere. Ora, è vero che io d’estate ci incontravo il Console Paride Batini per dialogare sulle strategie nel Porto di Genova, ma in tutta franchezza non mi pare una Candidatura cosi strategica rispetto alle sfide delle reti materiali e immateriali della Provincia, dell’area di crisi complessa e della piattaforma di Vado, del Campus, etc! Ca va sans dire! Cosi siamo messi in questa provincia declinante e questo ci offre il Convento dei grandi strateghi della politica savonese.

L’altra motivazione era ATA e il suo destino; un fatto è chiaro e certo come la “veritas”: la consegna della delega che chiude la catena ambiente & ciclo dei rifiuti, andrebbe contestualizzata al cosiddetto Blitz di ferragosto (in realtà anche molto prima); azione lampo condotta quando la Giunta – in assenza degli assessori della Lega – ha approvato le direttive per avviare la cessione del 49% di Ata ai privati o terzi, magari (perché le sorprese non finiscono mai con il mio amico Silvano Montaldo che ha una marcetta in più) costruendo parallelamente una Gepi o bad company savonese, su cui riversare i debiti della passata e attuale gestione di Ata…alla faccia degli 11 milioni di Tari che i savonesi pagano ogni anno per il servizio di pulizia della Città (si fa per dire).

Ha un bel da abbaiare l’ineffabile Commissario Comunale della Lega Bonino sul golpe, gridando (sempre ex post) ai sette venti che la Lega era all’oscuro di tutto; rischiando cosi, oltre a fare il remake della figura del Ministro sul tormentone “a loro insaputa”, anche di essere farseschi e comici a prescindere (Quelli della Lega!).

Ma davvero non sapevate? Vi hanno tenuto all’oscuro? Forse bastava andare sul sito web Ata, stare attenti alle riflessioni spot di Montaldo in Giunte, Commissioni e Consigli e tenere gli occhi aperti su orientamenti esterni di Chi ha sempre deciso su Savona e “per tutti noi pecorelle smarrite”! Svegliatevi dal sonno!

La Lega sapeva e sa! La verità (peraltro incredibile visto il successo elettorale ottenuto) è che sta diventando una sorta di “zerbino” della Signora Sindaco e di Montaldo, tanto da digerire, senza colpo ferire, il nono inutile assessore, la privatizzazione già in stato avanzato dell’Ata, il malessere del suo gruppo consiliare ancora sbeffeggiato nella scelta dell’assessore Levrero, la perdita di credibilità del Vice Sindaco Arecco su ruspa, nomine Partecipate e Ata e, forse anche la fiducia dei suoi elettori; atteso che l’unica operazione portata avanti e realizzata da un suo Assessore è lo spostamento del Mercato del lunedì, perché sul resto è buio pesto.

Vorrei solo sperare che la motivazione del silenzio della Lega e dell’atteggiamento passivo di “non disturbare il grande manovratore con le sue virtù, i suoi vizi e i suoi pruriti”, non sia l’avvenuto scambio e la cessione del dott. Montaldo della delega sul personale alla collega dott.ssa Zunato, peraltro già decisa un anno fa! Dove sta la novità di Zazà?

Le criticità industriali, economiche, organizzative e di marketing dell’Ata sono tutt’altro che risolvibili con la privatizzazione e il “regalo” dell’Azienda ripulita al mercato privato, con conseguenze negative sul lavoro e sull’occupazione diretta e indiretta (oltre 400 unità).

L’Ata, una delle ultime aziende pubbliche non può essere svenduta, assorbire lo scandalo della sua disintegrazione e far cadere le responsabilità sui lavoratori (cosiddetti fannulloni).

Il marcio è nella testa di Chi non ha neppure l’idea di cosa debba essere una “moderna società di servizi”, collocata, peraltro, in un comparto strategico in espansione della nuova economia circolare e che potrebbe girare in equilibrio vista la garanzia programmata annualmente di ben 11 milioni di Tari versati dai residenti e di altri 7 milioni di entrate certe.

Si muova la Lega, si affrettino i consiglieri di maggioranza di “buona volontà” non succubi del sistema di potere dominante Savona da 35 anni, si ricompattino tutte le opposizioni e si blocchi quest’avventura e questo scempio dell’impresa, della cultura del lavoro e dei diritti dei cittadini ad avere un servizio efficiente e una Città pulita.

Bruno Spagnoletti

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