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| 30 ottobre 2018, 21:36

Il "cimitero" di auto dopo il rogo nel porto di Savona: 1000 veicoli distrutti

Soprattutto Maserati. Il rogo è scaturito nel cuore della notte, mentre le onde, oltre i 7 metri, invadevano l'area dove sono posizionate centinaia di automobili per l'esportazione

Il "cimitero" di auto dopo il rogo nel porto di Savona: 1000 veicoli distrutti

Sono circa 1000 le auto che sono andate irrimediabilmente distrutte nel rogo divampato la scorsa notte nel terminal al porto di Savona, in piena emergenza maltempo. Lo ha reso noto l'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti al termine di un sopralluogo. Il dato è stato confermato nel corso del punto stampa del governatore Toti, insieme al capo della Protezione civile Borrelli. Si tratta nella gran parte, come già emerso, di Maserati.

Il rogo è scaturito nel cuore della notte, mentre le onde, oltre i 7 metri, invadevano l'area dove sono posizionate centinaia di automobili per l'esportazione. A innescare l'incendio potrebbe essere stato un guasto elettrico in uno dei capannoni, che avrebbe fatto esplodere alcune batterie elettriche.

Le fiamme si sono propagate rapidamente. "Ho ringraziato operatori e dipendenti dell'Autorità di sistema portuale Mar Ligure occidentale per il lavoro che stanno svolgendo in questi giorni di emergenza", ha sottolineato l'assessore Benveduti al termine del sopralluogo.

Le operazioni di spegnimento sono state rese difficili dal maltempo e dalla carenza di personale dei vigili del fuoco, impegnato nelle innumerevoli emergenze dell'allerta meteo. Ancora da capire quanta parte abbia avuto la mareggiata stessa nell'origine del rogo.

Le batterie delle vetture non hanno retto e hanno iniziato ad esplodere e a prendere fuoco. Il fumo si è innalzato per diversi metri e le esplosioni sono state continue. Forti boati che hanno richiamato l'attenzione dei residenti.

I tecnici dell'Arpal, intervenuti sul posto, hanno rilevato: "All'atto dell'intervento dei nostri operatori, era presente un forte vento di libeccio (30 km/ora di vento medio con raffiche fino a 45 km/h proveniente da Sud Ovest), che facilitava la dispersione dei fumi verso il mare in direzione di Albisola". Incalcolabili i danni, soprattutto in considerazione del fatto che sono andate completamente distrutte numerose supercar. 

Redazione

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