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Attualità | 13 dicembre 2019, 07:37

L'associazione caARTEiv di Millesimo ricorda il poeta Mario Saredi di Camporosso

"Attraverso la lettura di alcune sue poesie in vernacolo, riscopriamo le sue emozioni dalla sua voce delicata e gentile" commenta Simona Bellone, presidente caARTEiv

L'associazione caARTEiv di Millesimo ricorda il poeta Mario Saredi di Camporosso

"Ricordando il poeta contadino Mario Saredi di Camporosso, (27/09/1929-12/12/2019) attraverso la lettura di alcune sue poesie in vernacolo, riscopriamo le sue emozioni dalla sua voce delicata e gentile, che ha suggellato vita quotidiana dei nostri anziani saggi contadini liguri, dai suoi ricordi ora sbocciata alla nostra meraviglia" commenta in una nota Simona Bellone, presidente caARTEiv - Millesimo (Savona). 

"I semplici versi veritieri e fantasiosi recitati in dialetto di Camporosso, che ci fanno amare sacrificio e frutti della terra, sono indelebili baluardi delle nostre sane origini.  Un onore è stato per me averlo conosciuto e premiato, ed ora è un privilegio rendergli omaggio con questo prezioso reperto storico di dialetto ligure, per renderlo immortale ai posteri".

"La poesia "Chela taragnà", (Quella ragnatela), con cui vinse il 1° premio di poesia dialettale in "Poetando alle pendici del Monte Camulera" a Riofreddo di Murialdo il 6 luglio 2003, è quasi un presagio del viaggio che ora per destino sta percorrendo verso l'aldilà, ricongiungendosi con la sua amata moglie, ma nella sua essenza spirituale rimarrà sempre il pensiero ai suoi cari e alla sua amata terra ligure. Buon viaggio Mario" conclude Simona Bellone, presidente caARTEiv - Millesimo (Savona).

Scrisse oltre 1000 poesie in vernacolo ligure, ed altrettante in italiano, oltre 800 brani, ricette e modi di dire, qualche racconto e persino alcune canzoni. Fu sostenitore del Premio di poesia dialettale intemelia "U Giacuré", con il riconoscimento "Premio di civiltà contadina "Maddalena de funtane'". Tra i libri pubblicati: “U Mautûrà” (vecchia misura per la raccolta delle olive), "L'incumènsu". Partecipò ai concorsi letterari sin dagli anni '50 in tutta la Liguria, e più di 40 volte raggiunse il podio, con una quindicina di primi premi. 

Chela taragnà

Me ne vàgu sènsa bigliétu

e cun u trèn ch’u partirá,

forsci, demàn.

Averòn e scarpe de prìa

pè andà ciû adàixu

e u segelìn sgarbàu pe’ nu pesà.

Sènsa beve, se pô sussà

l’amé de sciùre, 

mangèndu i regòrdi

apési a chela taragnà stesa

intu caminetu d’a matin.

Se e scàrpe i se desbrenegheràn

e u segelìn u se incerà, forsci,

returneròn pe’ sarsì chela taragnà

ch’a me vuràva tègne

insème ai regordi d’a mia vita.


Mario Saredi - Camporosso (Imperia)

1º premio poesia dialettale - 6 luglio 2003

"Poetando alle Pendici del Monte Camulera"

Cappella di San Rocco

Riofreddo di Murialdo (SV)

Piastrella “Murale dei poeti”


Traduzione in italiano:

Quella ragnatela

Me ne vado senza biglietto e con il treno

che partirà, forse, domani.

Avrò le scarpe di pietra per andare più piano,

e il secchio bucato, per non pensare.

Senza bere, si può succhiare il miele dei fiori,

mangiando i ricordi appesi a quella ragnatela

tesa nel caminetto del mattino.

Se le scarpe si bucheranno

e il secchio si riempirà,

forse, ritornerò per rammendare quella ragnatela

che mi voleva tenere insieme ai ricordi della mia vita.

Mario Saredi Camporosso (Imperia).

Comunicato stampa

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