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Eventi | 28 gennaio 2020, 08:16

Giorno della Memoria, a Loano lo spettacolo "Non maledire questo nostro tempo" con Gian Piero Alloisio

Sabato 1 febbraio alle ore 21 presso la biblioteca civica “Antonio Arecco” di Palazzo Kursaal

Giorno della Memoria, a Loano lo spettacolo "Non maledire questo nostro tempo" con Gian Piero Alloisio

In occasione del “Giorno della memoria”, sabato 1 febbraio alle 21 presso la biblioteca civica “Antonio Arecco” di Palazzo Kursaal a Loano andrà in scena lo spettacolo di teatro canzone “Non maledire questo nostro tempo” di e con Gian Piero Alloisio. La manifestazione è stata organizzata dall'assessorato a turismo, cultura e sport del Comune di Loano in collaborazione con #atuttotondo di Monica Maggi, l'Aps #cosavuoichetilegga? ed il Mondadori Bookstore di Loano.

Dopo “Aria di libertà”, storia di un ragazzino-partigiano, “Luigi è stanco”, storia di una famiglia ribelle, “Ragazze Coraggio”, ritratto di tre donne partigiane, Gian Piero Alloisio dedica interamente, per la prima volta, un suo spettacolo alla “Shoah”. Il testo cerca di raccontare, in modo semplice e colloquiale, i fatti che portarono alle leggi razziali contro gli ebrei e allo sterminio legalizzato. Perché la Germania e l'Italia, paesi ricchi di storia e di cultura, che avevano bisogno di crescere e di svilupparsi, arrivarono alla follia di voler prima emarginare e poi eliminare una parte dei loro cittadini perfettamente inseriti nella società? Certamente, in quegli anni, si affermò un linguaggio irrazionale che purtroppo oggi riaffiora.

Gli ebrei sono in Italia da più di duemila anni, da prima che gli ebrei san Pietro e san Paolo fondassero la Chiesa, eppure sul web una delle frasi ricorrenti degli antisemiti di oggi è “tornatevene a casa vostra!” La ricerca del capro espiatorio, l'invenzione del nemico, la cultura della violenza, il disprezzo verso il più debole, sono mali delle società ma anche degli individui: occorre riconoscerli, soprattutto in noi stessi, anche nelle piccole cose di ogni giorno.

Come sempre nello spettacolo ci sono alcune grandi canzoni, popolari e d'autore, che val la pena di far conoscere alle nuove generazioni. Fra queste, la canzone “Non maledire questo nostro tempo”. La scrissero “I Gufi” (gruppo di cabarettisti milanesi) vent'anni dopo la fine della seconda guerra mondiale per fare il punto su cosa si fosse realizzato degli ideali della Resistenza e su quanto ancora ci fosse da fare. Come sempre, completano il ragionamento teatrale e musicale di Alloisio alcune testimonianze in video dell'epoca, come quella voluta dal Generale Eisenhower “perché in un futuro non si dica che i campi di sterminio non sono esistiti”, o attuali, come la toccante testimonianza di Gilberto Salmoni, Presidente della Sezione genovese dell'Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti (Aned). Lo spettacolo è arricchito da una video intervista a Gilberto Salmoni.

“Nel suo spettacolo – spiegano il sindaco di Loano Luigi Pignocca e l'assessore alla cultura Remo Zaccaria – Gian Piero Alloisio non si limita a raccontare quella che è stata una delle più grande tragedie della storia dell'uomo, ma va a ricercarne le cause e le ragioni, ricostruendo lo scenario sociale ed ideologico che l'ha preceduta e resa possibile. Alloisio porta avanti questa ricerca storica con gli strumenti dell'arte, gli unici, forse, in grado di veicolare e rendere accessibili ad ogni tipo di pubblico messaggi senza tempo come quello di cui è portatore il 'Giorno della memoria'. E proprio per facilitare e agevolare la partecipazione di quante più persone possibile abbiamo deciso di programmare lo spettacolo in un giorno pre-festivo e non nella giornata 'canonica' del 27 gennaio. Perché per non dimenticare ed evitare che quanto successo accada di nuovo è necessario prima di tutto conoscere e comprendere”.

Le canzoni degli spettacoli di Alloisio sulla Resistenza e i video proiettati sono nell'album “Resistenza Pop”. Il cd contiene classici rivisitati in chiave rock come “Auschwitz” di Francesco Guccini o “La libertà” di Giorgio Gaber, canzoni partigiane riscoperte, come “Dalle belle città” o “La Badoglieide”, e brani inediti su temi d'attualità. Tra questi, la comica e spietata “Eia Eia Trallallà”, che Alloisio ha dedicato ai rigurgiti dell'ideologia nazi fascista, la canzone-manifesto “Tieni duro”, o “Jeans e Chador” (con musica inedita di Umberto Bindi) che racconta la fatica e la speranza di una “nuova italiana”. Tredici canzoni in tutto, scritte in varie epoche e con stili diversi, che la voce velata ma intensa di Alloisio rendono un unico racconto. Al cd è abbinato un dvd che contiene le storie partigiane (eroiche, commoventi, emozionanti) raccontate negli spettacoli e tre videoclip. Un docufilm, anche musicale, per raccontare con linguaggi nuovi il nostro passato.

Chiude la serata Graziella Frasca Gallo (la gieffegi della Gazzetta di Loano). Lettura finale a cura dell'Aps #cosavuoichetilegga?. L'ingresso è libero. Lo spettacolo rientra nell'ambito della 15^ edizione del “Festival Pop della Resistenza”, organizzato dall'Associazione Teatro Italiano del Disagio. Lo scopo dell'iniziativa è quello di coinvolgere attivamente le nuove generazioni, attraverso uno stretto rapporto con gli istituti scolastici del territorio e le amministrazioni, su storia, valori ed eredità della lotta di liberazione.

“Da sei anni abbiamo scelto di raccontare la Resistenza attraverso spettacoli di teatro canzone ('Aria di libertà', 'Luigi è stanco', 'Ragazze coraggio' e 'Resistenza Pop') scritti e diretti da Gian Piero Alloisio. Si tratta di storie, viste finora da oltre 20.000 persone, tra cui oltre 12000 studenti, che valorizzano il contributo di partigiani e antifascisti alla causa della libertà, promuovono gli studi storici, trasmettono i principi della guerra di liberazione alle nuove generazioni, creano percorsi della memoria rendendo viva e partecipata questa esperienza territoriale fra il Piemonte e la Liguria”.

Informazioni e date del Festival Pop della Resistenza sono su http://www.gianpieroalloisio.it/festival-popdella-resistenza-2020/.

Gian Piero Alloisio, nato a Ovada (AL) nel 1956, è cresciuto a Genova. Debutta nel 1975 come autore e frontman dell'Assemblea Musicale Teatrale, per cui scrive quattro album (“Dietro le sbarre”; “Marilyn”; “Il sogno di Alice”; “La rivoluzione c'è già stata!”). Nel 1978 scrive “Venezia”, resa celebre da Francesco Guccini. Nel 1981 comincia l'attività di drammaturgo, con la commedia musicale “Ultimi viaggi di Gulliver”, per la regia di Giorgio Gaber. Fino al 1994 continua la sua collaborazione con l'artista milanese con cui scrive commedie musicali (fra cui “Una donna tutta sbagliata”, “Aiuto! Sono una donna di successo” e “Donne in amore”), canzoni (“La strana famiglia”) e sceneggiature di film musicali. Tra il 1981 e il 1983 pubblica il suo primo album da solista (“Dovevo fare del cinema”) e, con la regia di Gaber, va in tour con Claudio Lolli (“Dolci promesse di guerra”). Per Arturo Brachetti scrive i testi del suo primo spettacolo teatrale: “In principio Arturo”. Dal 1990 fa parte del Teatro della Tosse (ora Fondazione LuzzatiTeatro della Tosse) come autore e interprete di prosa e di canzoni (recentemente è stato pubblicato il copione dello spettacolo “Il Mistero dei Tarocchi”, scritto con Tonino Conte). Dal 2004 dirige spettacoli itineranti per Compagnie di centinaia di cittadini-artisti professionisti e amatoriali (in ultimo, “Le strade di notte” al Festival Gaber del 2018). Nel 2006 scrive il dramma storico “I Templari, ultimo atto”, con Paolo Graziosi, trasmesso dalla RAI. Nel 2008, con Maurizio Maggiani, pubblica per Feltrinelli il libro+cd “Storia della meraviglia”. Da tredici anni produce il Festival Pop della Resistenza e dal 2013 è direttore artistico e produttore di “Genova per Voi”, talent che ha scoperto e lanciato alcuni tra i più importanti giovani autori di canzoni italiani. Fra gli interpreti delle sue canzoni: Francesco Guccini, Gaber-Jannacci, Eugenio Finardi, Gianni Morandi. Per Utet ha pubblicato “Il mio amico Giorgio Gaber. Tributo affettuoso a un uomo non superficiale”, che è anche uno spettacolo. Ha appena debuttato con lo spettacolo di Teatro Canzone “Il Maestrone, i miei anni con Francesco Guccini, le parole delle canzoni e la rivoluzione italiana”.

Comunicato stampa

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