Un ricordo di tutti coloro che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte e per condannare ogni manifestazione di intolleranza e di discriminazione. Questo l'obiettivo del Giorno del Ricordo che si celebra in Italia dal 2004 il 10 febbraio.
Nel consiglio comunale di Quiliano i giovani del consiglio comunale dei ragazzi con le loro letture e una poesia di Gianni Rodari hanno voluto ricordare quei tragici fatti e le vittime delle foibe e l'esodo giuliano dalmata.
"Vorremmo proporre di installare un monumento o una targa per tutti i bambini e i ragazzi vittime indifese delle guerre" questa la proposta del consiglio comunale dei ragazzi all'amministrazione quilianese.
Alle seduta hanno partecipato i rappresentanti di tutte le associazioni della Consulta dell’Associazionismo e del Volontariato e le autorità sociali.
Al centro anche il "caso" della centrale via Ajdovscina, finita al centro delle polemiche per un'interpellanza che verrà presentata nel prossimo consiglio comunale. Nel gennaio del 1974 veniva stipulato, dal sindaco di allora Andrea Picasso, un Patto di Amicizia "in segno di perenne fratellanza ed amicizia tra i cittadini del Comune di Ajdovscina ed i cittadini del Comune di Quiliano" e secondo la minoranza è competenza della Giunta comunale la scelta di intitolare o modificare l'intitolazione di vie o piazze attraverso propria deliberazione e relativa istanza presso la Prefettura e la Soprintendenza dei Beni Monumentali della Liguria.
Molti quilianesi vorrebbero che venisse tolta, altri che rimanga per non dimenticare.
"Non sapevamo delle foibe, è stata una cosa sconosciuta per noi. Quando lo abbiamo saputo ne siamo stati colpiti. Via Ajdovscina è un'offesa nei confronti di quella gente. Bisogna anche ricordare cosa è successo mettendoci un fiore ogni anno" ha spiegato l'ex assessore alle finanze dell'epoca Franco Veirana.
"Credo che per far sì che non venga raccontata una storia non reale, bisogna riproporre incontri come questi. È un errore far finta di niente, lasciare che le storie vengano raccontate in modo approssimato - specifica il sindaco di Quiliano Nicola Isetta che ha letto gli atti ufficiali del consiglio comunale del 1974 - non mi sono mai nascosto nell'affrontare il tema della via, la risposta la darò nel consiglio comunale, ma credo nelle istituzioni del nostro paese e che sia necessario leggere gli atti comunali".