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Sanità | 20 marzo 2020, 10:10

Coronavirus, oggi scatta (tra le polemiche) la chiusura dell'ospedale di Cairo Montenotte

Il resoconto della giornata di ieri, giovedì 19 marzo, tra la lettera inviata dai sindaci valligiani alla Regione e gli attacchi del Pd. Provvedimenti simili anche in Piemonte

Coronavirus, oggi scatta (tra le polemiche) la chiusura dell'ospedale di Cairo Montenotte

Come comunicato in via ufficiale, scatta oggi alle ore 14 la chiusura temporanea dei reparti di degenza e del Punto di Primo Intervento (PPI) dell’ospedale di Cairo Montenotte. Un provvedimento preso nei giorni scorsi dal Commissario straordinario di Asl 2 Paolo Cavagnaro, in condivisione con l’Assessorato alla Sanità e la Direzione di Alisa, sentito il Collegio di Direzione. 

La decisione (accolta con rabbia dal personale sanitario del presidio cairese) è stata presa per evitare il potenziale accesso di pazienti Covid-19 positivi al PPI e per impiegare i professionisti sanitari nello svolgimento di attività di cura presso altri presidi ospedalieri deputati al ricovero di pazienti positivi al Coronavirus. 

"Ancora una volta una persona si è autopresentata al PPI di Cairo Montenotte senza dichiarare di avere i sintomi mettendo in pericolo di contagio il personale, che già vive questo pericolo costantemente. Dobbiamo fare in modo di garantire il funzionamento dei reparti che salvano vite e continuare a curare chi verrà contagiato - ha commentato il consigliere regionale Paolo Ardenti (vice capogruppo Lega) - Già abbiamo fatto grandi riorganizzazioni nei nostri ospedali e ne dovremo fare ancora nelle prossime settimane. Siamo ancora più veloci del contagio ma il personale sarà sempre più stanco, il tentativo per Cairo è avere un luogo Covid-Free da utilizzare quando sarà necessario, ma se le persone non osservano i giusti comportamenti si rischia di vanificare i sacrifici che il personale sanitario, i medici territoriali e i volontari della Cri e delle pubbliche stanno facendo". 

Come riportato dalla nostra redazione nella giornata ieri, tale provvedimento ha scatenato una nube di polemiche in tutta la Val Bormida. I sindaci valligiani hanno scritto una lettera alla Regione chiedendo delucidazioni su tale scelta e rassicurazioni per il futuro: "Una volta terminata tale emergenza, l'ospedale deve tornare a funzionare. Non come prima ma meglio di prima. Proseguendo con sollecitudine alla definizione dell’accordo con i privati. Al fine di arrivare a una gestione finalmente efficace ed efficiente della struttura sanitaria in grado di rispondere alle esigenze della popolazione della nostra valle" (LEGGI QUI). 

Dura le presa di posizione da parte del Pd Valbormida che ha definito tale decisione "Un grave errore", chiedendo anche un ripensamento su quanto attuato (LEGGI QUI). Sulla stessa lunghezza d'onda anche il Pd di Cairo Montenotte. Questo il commento del segretario Michele Di Sapia: "Si tratta di una scelta scellerata e incomprensibile. In piena emergenza privano 40 mila persone di un presidio medico essenziale" (LEGGI QUI). 

Il gruppo "Cairo Democratica" e il consigliere Nicolò Lovanio hanno dichiarato di essere "Stupefatti dalla posizione espressa dal sindaco Lambertini. Ci aspettiamo dal primo cittadino un vero gesto di responsabilità a salvaguardia della salute dei valbormidesi" (LEGGI QUI). Idem il gruppo "Ligorio Sindaco": "Questa scellerata decisione non venga attuata" (LEGGI QUI). 

L'onorevole Dem Franco Vazio ha definito tale provvedimento "Una follia in piena emergenza sanitaria" (LEGGI QUI). 

Intanto, anche le Regione Piemonte ha chiuso i pronto soccorsi a minor accesso. Questa la comunicazione ufficiale: "Considerato lo stato emergenziale e l'esigenza di proseguire a riorganizzare il sistema di offerta e di liberare professionisti medici per garantire le terapie da prestare a pazienti Covid, viene sospesa l'attività nei pronto soccorsi con minore accesso in regione. In Granda sono coinvolti i pronto soccorsi di Ceva e Bra. In Piemonte stop anche per Giaveno, Venaria, Lanzo, Nizza e Borgosesia". 

Graziano De Valle

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