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Sanità | 04 giugno 2020, 14:48

Telefonata Viale-Tomatis sul PPI di Albenga. Il sindaco: "Sarà necessario raddoppiare il personale"

Soddisfazione espressa dal primo cittadino ingauno: "Mi ha fatto piacere questa opportunità di confronto". A breve un incontro con tutti i Comuni del distretto sociosanitario

Telefonata Viale-Tomatis sul PPI di Albenga. Il sindaco: "Sarà necessario raddoppiare il personale"

Come annunciato su Savonanews (leggi QUI), Sonia Viale, assessore regionale alla sanità, ha dichiarato di auspicare “un percorso condiviso con i sindaci” per quanto riguarda l’apertura dei Punti di Primo Soccorso nei vari ospedali, “scossi” dall’emergenza Coronavirus.

Sul fronte albenganese, Riccardo Tomatis conferma con soddisfazione la notizia: “Mi sono sentito al telefono con l’assessore Viale proprio pochi minuti fa e devo ammettere che questo contatto mi ha fatto molto piacere. Viale ha richiesto un incontro, che si terrà in data da definire nel corso della prossima settimana, con tutti i pubblici amministratori del nostro distretto socio-sanitario. Aspettavo quest’opportunità di dialogo da diverso tempo sono felice che si sia concretizzata.

Ora le scelte da fare devono tenere conto esclusivamente della situazione sanitaria, non politica. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, anche solo l’accesso di un singolo caso infetto mal gestito potrebbe rivelarsi un errore fatale, tale da dover chiudere un intero ospedale”.

Con il primo cittadino facciamo riferimento anche alle parole di Luca Corti, direttore del Punto di Primo Intervento ingauno, che ha spiegato le difficoltà nella riorganizzazione degli spazi (leggi QUI).

Commenta Tomatis: “L’emergenza Coronavirus non è finita. Quindi chiederemo come prima cosa che sia almeno raddoppiato il personale, perché di fatto sarà come aprire due nuovi Punti di Primo Intervento, uno in grado di gestire la routine e uno i casi di Covid-19”.

Dalle pubbliche assistenze del territorio è stato sollevato un ulteriore problema: qualora l’orario di apertura del PPI ingauno fosse limitato, si teme che dopo la chiusura si crei un intasamento da via-vai di ambulanze impegnate a dirottare i pazienti su altri ospedali, primo fra tutti il Santa Corona di Pietra Ligure. La considerazione strappa un sorriso a Tomatis: “Posso rassicurare tutti, non stiamo parlando di un ufficio postale che a una certa ora abbassa la serranda. Qui ci saranno regole ferree per la gestione dei pazienti in carico”.

Alberto Sgarlato

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