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Attualità | 22 agosto 2020, 07:18

Ospedale di Cairo, il CSL Val Bormida presenta un esposto alla Procura: "Senza presidio di pronto soccorso in valle non è garantito il diritto fondamentale alla salute"

Il Comitato Difesa Sanità Locale-Permanente intenzionato a portare avanti con forza le proprie ragioni: "Tempi di percorrenza nel trasporto delle urgenze non rispettati e mancanza di un elisoccorso anche notturno possono portare alla configurazioni di alcuni reati"

Ospedale di Cairo, il CSL Val Bormida presenta un esposto alla Procura: "Senza presidio di pronto soccorso in valle non è garantito il diritto fondamentale alla salute"

Nella mattinata di ieri, venerdì 21 agosto, è stato depositato l'esposto con cui il "C.S.L. Comitato Difesa Sanità Locale-Permanente (Val Bormida)" segnala alla Procura della Repubblica di Savona molteplici e circostanziate criticità nella erogazione dell'assistenza sanitaria in Val Bormida e, in particolare, nell'assicurare il rispetto dei tempi degli interventi di emergenza-urgenza, così come stabiliti con il D.M. 70/2015 e dalla Giurisprudenza del Consiglio di Stato.

"In più occasioni è emersa l'impossibilità di assicurare un tempo di percorrenza non superiore a sessanta minuti dal momento in cui il paziente viene prelevato dal luogo dell'incidente (es. Piana Crixia) a quello di arrivo presso il più vicino Pronto soccorso (San Paolo di Savona o, in alternativa, Santa Corona di Pietra Ligure)" affermano nella nota diramata gli esponenti del comitato.

"Il mancato rispetto dei tempi massimi di percorrenza - specificano -, da un lato legittima la richiesta di classificare l'ospedale San Giuseppe di Cairo come 'Ospedale di Area Disagiata', ai fini della riattivazione del pronto soccorso e dei servizi a supporto, mentre dall'altro, nel contesto di una accertata inefficienza dei servizi di continuità assistenziale, della mancanza di un servizio di elisoccorso operativo anche nelle ore notturne e della presenza di diverse aziende a rischio di incidente rilevante, porta con sé la possibile configurazione di reati (come ad esempio turbativa/interruzione di pubblico servizio, omissione di atti d'ufficio eccetera)".

Sono venticinque anni che il Comitato cura e promuove gli interessi degli abitanti della Valle in campo sociale e sanitario. "Ciò che viene messo in evidenza - proseguono - è la lesione del diritto primario alla salute sancito in Costituzione all'articolo 32. Una lesione che è emersa con ancora più forza a seguito della chiusura del Punto di primo intervento (h24) declassato a mero ambulatorio per codici bianchi. Se ci saranno delle risultanze, la Procura di Savona sarà certamente in grado di metterle in evidenza ed individuarne i responsabili" concludono dal comitato.

Comunicato stampa

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