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Attualità | 04 novembre 2020, 18:12

Borgio, il vice parroco critica il Papa durante la Messa. Il Vescovo: "Momento di grande dolore, inammissibili simili affermazioni verso il Santo Padre"

Don Ragusa: "Non sono uno scismatico e non definirei mai il papa come eretico. Ma ha sbagliato a pronunciare certe parole"

Borgio, il vice parroco critica il Papa durante la Messa. Il Vescovo: "Momento di grande dolore, inammissibili simili affermazioni verso il Santo Padre"

Critiche a Papa Francesco durante un'omelia e scatta l'indignazione dei fedeli. È questo quanto accaduto la scorsa domenica mattina a Borgio Verezzi, in occasione della messa di Ognissanti tenutasi all'interno della chiesa parrocchiale di San Pietro. Don Fabio Ragusa, vice parroco, si sarebbe infatti lasciato andare commentando aspramente le dichiarazioni di apertura del pontefice nei confronti delle unioni civili. Un episodio ripetutosi anche nel pomeriggio, alla presenza del parroco di Borgio, don Joy Thottamkara, il quale ha successivamente segnalato la situazione al vescovo della diocesi di Albenga-Imperia Guglielmo Borghetti.

Sul proprio profilo Facebook, Don Fabio Ragusa ha così offerto sua la versione dei fatti accaduti lo scorso 1 novembre: "Mentre dicevo in predica che il papa aveva sbagliato a pronunciare quelle davvero insensate affermazioni sulle unioni civili e che in materia occorreva seguire il catechismo e la dottrina di sempre - si legge sul noto social network - udite udite, sono stato ammutolito a gran voce dai fedeli che (senza neppur aver compreso cosa intendessi dire) urlavano “non giudicare, non giudicare!!!” e altro del genere. Insomma ho dovuto sospendere la predica; lo ripeto, ho dovuto sospendere la predica!!!! Non poco raggelando il clima!!"

"Ma non finisce qui attenzione - prosegue successivamente don Ragusa - Il parroco, avvertito di quanto accaduto, ha ben pensato di non dirmi nulla e alla successiva Santa Messa che celebravo, mentre ribadivo gli stessi concetti, durante l’omelia (durante la messa!!!!!!), senti, senti, esce dalla sagrestia, viene all’ambone e davanti a tutti mi dice che dovevo smettere la predica subito e continuare la messa (??!??!!!!!!?!??!?!). Ve lo devo ripetere??? No dico ve lo devo ripetere!!!! Vi prego di cogliere la gravità della cosa".

"Ecco qua; questi sono i frutti di questo pontificato (ce ne saranno pure altri forse, ma questi ultimi e infausti li sterilizzano completamente); e ovviamente tanto mica ce li ha lui i problemi (causati dalla sua stoltezza inaudita, davvero inaudita), ce li hanno i sacerdoti costretti a fare i salti mortali per spiegare come stanno le cose in verità. Tuttavia spero sempre nella sua conversione" ha poi concluso il vice parroco riferendosi ancora a Papa Francesco.

Parole alle quali nella giornata odierna ha fatto seguito un nuovo post: "Io non ho mai affermato che il Papa è eretico; sarebbe assurdo e insensato dirlo, come ben sapete, diventerei uno scismatico; Dio ci scampi!! Non esiste che una sola chiesa di Cristo ed è quella cattolica. L’ho criticato bruscamente e pesantemente (e ribadisco che il papa ha sbagliato a pronunciare quelle parole e ancor più a non smentirle), questo si, ma non potrei mai andar oltre l’aspra critica in merito, sia chiaro!!"

La decisione della diocesi, in seguito a quanto accaduto, è stata quella di intraprendere un provvedimento disciplinare nei confronti di don Fabio Ragusa: la sua attività sarà limitata e non sarà più vice parroco di Borgio Verezzi.

Commenta con sentita amarezza Monsignor Guglielmo Borghetti, Vescovo della Diocesi di Albenga-Imperia: "Da un sacerdote, nei confronti del Santo Padre, non devono mai uscire determinate parole, chiunque sia il Santo Padre. Bisogna assumersi le responsabilità di ciò che si afferma, sia in pubblico, in un momento come la Messa, sia, oggi, anche sui social. E in questo caso, tra le affermazioni del vice parroco di persona e quelle sui social, è bastato fare uno più uno per avere il quadro di quanto accaduto.

Sia chiaro che per un Vescovo, qualsiasi vescovo, è un momento di grande dolore, ovviamente. Non è mai piacevole riprendere un proprio collaboratore, che si conosce e al quale si vuole bene. Ma al tempo stesso, di fronte a simili affermazioni non si può stare a guardare, si devono prendere provvedimenti".

Redazione

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