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Attualità | 05 novembre 2020, 13:04

Sciopero metalmeccanici, i sindacati in Unione Industriali: "Un giusto riconoscimento economico per evitare disagi sociali" (VIDEO)

I rappresentanti dei lavoratori, nella giornata di sciopero nazionale, hanno voluto sottolineare come sia necessario riprendere le trattative per il rinnovo del contratto nazionale

Sciopero metalmeccanici, i sindacati in Unione Industriali: "Un giusto riconoscimento economico per evitare disagi sociali" (VIDEO)

Giornata di sciopero nazionale questa del 5 novembre per i metalmeccanici di tutta Italia, con la richiesta a gran voce di un rinnovo del contratto collettivo nazionale.

Nessun presidio di piazza, nel rispetto delle normative anti contagio, ma un incontro presso l'Unione Industriali dove i sindacati hanno voluto portare le loro preoccupazioni alle rappresentanze datoriali circa il futuro della vita industriale anche provinciale, seppur ripartita con una certa forza propulsiva dopo il periodo difficile della primavera.

"E' un anno che sono partite le trattative al tavolo preposto, eppure questo non ha prodotto ancora alcun risultato, con l'aggravante che nelle scorse settimane, di fronte allo stato di agitazione e del blocco degli straordinari da parte delle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, Federmeccanica e Assistal hanno sostanzialmente detto che non c'erano le condizioni per continuare il confronto" ha spiegato Andrea Mandraccia, segretario provinciale Fiom Cgil dopo l'incontro tenutosi questa mattina presso la sede dell'Unione Industriali di Savona.

"Le condizioni poste dalle parti datoriali sono per noi non ricevibili rispetto alle condizioni economiche" ha poi proseguito il sindacalista ricordando il grave periodo di crisi, legata alla pandemia, in cui si trova l'intera economia nazionale e non solo. "Non si può sostenere che per il prossimo triennio gli aumenti debbano essere legati solo all'inflazione, che è minima" ha aggiunto.

Insomma, una moneta ritenuta come insufficiente dai sindacati quella con la quale sono stati ripagati gli operai del settore metalmeccanico, i quali, in quanto considerati forza lavoro essenziale durante lo scorso lockdown di primavera, hanno continuato a lavorare anche in piena emergenza pandemica, con le aziende "che hanno continuato a realizzare profitti senza porsi il problema di redistribuire almeno una parte aggiuntiva degli utili accumulati" avevano comunicato i sindacati nella nota con la quale si annunciava la protesta, estesa a 8 ore complessive.

"Riteniamo che per dare dignità al lavoro e far ripartire il Paese, visto che l'Italia continua ad essere la seconda forza manifatturiera in Europa dopo la Germania, dove sono aumentati i salari del 20% dal 2001 ad oggi mentre qui sono fermi a poco più del 3% - continua Mandraccia - l'auspicio è che il tavolo di trattativa riprenda e che si dia ai lavoratori un giusto riconoscimento sotto l'aspetto economico".

"I lavoratori sono sempre stati molto responsabili, pur con aspetti di disagio sociale che non vanno sottovalutati, ma è necessario che lo siano tutti" conclude infine il segretario provinciale di Fiom, ricordando come gli ammortizzatori sociali siano un primo passo ma vadano prese decisioni ancora più incisive per evitare un alto rischio sociale. 

Luciano Parodi - Mattia Pastorino

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