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Attualità | 12 marzo 2021, 11:35

Ceriale: "avanti piano" su Palazzo Pesce, "avanti tutta" su Borgo Braia

Per Borgo Braia acquisite le aree mercoledì scorso, c'è il progetto di riqualificazione già finanziato. Sull'edificio in centro invece sono in corso negoziazioni con la attuale proprietà

Ceriale, nella foto Palazzo Pesce

Ceriale, nella foto Palazzo Pesce

Nuove prospettive di vita per Borgo Braia, l’area poco lontana dal parco Sasso di Ceriale. Spiega il sindaco Luigi Romano, rispondendo all’interpellanza presentata ieri in consiglio comunale dai rappresentanti della minoranza Antonello Mazzone, Valeria Cammarata e Fabrizio Dani: “Era proprio mercoledì pomeriggio quando finalmente abbiamo firmato dal notaio per l’acquisizione delle aree”.

Ciò, pertanto, potrebbe aprire la strada alla riqualificazione dell’area. “Il progetto c’è già, è finanziato ed è definitivo, possiamo partire con la gara”, conferma il sindaco. Più complesso, invece, il discorso legato (nella stessa interpellanza presentata dei tre consiglieri di minoranza) su Palazzo Pesce. Aggiunge il sindaco Romano: “Da circa un paio d’anni stiamo cercando con la proprietà di trovare una quadratura negli accordi”. Spiega nel dettaglio: “Il progetto originario, che era stato anche preso in esame dalla precedente amministrazione, presentava una imprecisione a livello di cubature in quanto erano stati calcolati degli indici che ricadevano su piazza Marconi, la quale invece è terreno demaniale. Pertanto abbiamo richiesto alla proprietà di ridurre la cubatura e questo ha riaperto la trattativa”.

La storia di Palazzo Pesce è tormentata fin dalla sua nascita: in una posizione strategica del centro cittadino, proprio “a cavallo” tra gli antichi caruggi, la ferrovia e la via Aurelia, fu inaugurato a maggio del 1960 e fin da subito sorsero delle problematiche legate al fatto che era troppo vicino alla Chiesa Parrocchiale dei Santi Giovanni Battista ed Eugenio e troppo alto rispetto al campanile.

I quattro piani (più un laboratorio di pasticceria alla base) furono abitati da 12 famiglie fino a intorno alla metà degli anni ‘90. Dopodiché rimase chiuso e in stato di totale abbandono finché, dopo decenni di aste andate deserte, ha trovato una nuova proprietà. Nel futuro di Palazzo Pesce c’è lo spostamento della cubatura in altre zone cittadine. Mentre in centro dovrebbero sorgere nuove aree verdi, le volumetrie spostate dovrebbero ospitare tra l’altro anche degli uffici comunali.

A. Sg.

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