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Curiosità | 14 marzo 2021, 13:00

Anche Angelo Maggioni e l'associazione A.R.I.A. tra i nomi inviati su Marte

L'investigatore ufologo savonese avrà dunque l'onore di avere una targhetta, col suo nome e quello del sodalizio di cui è presidente, sul suolo marziano

Anche Angelo Maggioni e l'associazione A.R.I.A. tra i nomi inviati su Marte

Anche il nome dell'investigatore ufologo savonese Angelo Maggioni e della sua associazione sul suolo di Marte: quando nel 2023 il rover Perseverance lascerà Marte, il chip imprimerà la targhetta con i nomi sul suolo marziano. La missione di Perseverance è mirata alla ricerca di segni di vita antica e a raccogliere campioni di roccia e regolite (roccia rotta e suolo) per un possibile ritorno sulla Terra. 

Atterrato il 18 febbraio 2021 presso il cratere Jezero, Perseverance è accompagnato dal Mars Helicopter come dimostrazione tecnologica per testare il primo motore in volo sul Pianeta: il suo primo volo è previsto per inizio primavera e durerà tra i 20 e i 30 secondi. L'investigatore ufologo Maggioni ritiene interessante questo test in quanto fatto per la prima volta su una atmosfera più sottile di quella del nostro pianeta. Curiosa anche la scelta della lingua dei Navajo, tale scelta è dettata dal fatto che la Navajo Nation collabora con la NASA.

La prima roccia focalizzata viene chiamata Maaz che appunto vuol dire Marte. Le missioni di superficie assegnano soprannomi ai punti di riferimento per fornire ai membri del team della missione, che sono migliaia, un modo comune per riferirsi a rocce, suoli e altre caratteristiche geologiche di interesse; questi nomi informali vengono poi utilizzati dal team del rover. 

"Prima del lancio, il team di Perseverance ha diviso il sito di atterraggio del cratere Jezero in una griglia di quadrilateri, o 'quad', di dimensioni di circa 1 miglio quadrato (1,5 chilometri quadrati) - spiega Maggioni - Il team ha deciso di nominare questi quad come parchi nazionali e conserve sulla terra con geologia simile. 'La perseveranza' è atterrata nel quad che prende il nome dal Canyon de Chelly National Monument (Tséyi' in Navajo) dell'Arizona, nel cuore della nazione Navajo. Il piano della squadra era quello di compilare una lista di nomi ispirati al parco nazionale di ogni quad che potessero essere usati per nominare le caratteristiche osservate dalla Perseverance. Gli scienziati della missione hanno lavorato con un ingegnere Navajo (o Diné) nel team, Aaron Yazzie del Jet Propulsion Laboratory della NASA nel sud della California, per chiedere il permesso e la collaborazione della Navajo Nation nel nominare nuove funzionalità su Marte. L'obiettivo chiave di Perseverance è quello di trovare vita antica microbica sul suolo del pianeta, studiandone clima e geologia (anche del passato) che sarà utile per le future missioni esplorative umane e perchè no per capire se è possibile terraformare il pianeta".

La Mars Sample Return Campaign, che fa parte del Mars Exploration Program della NASA, è uno sforzo per riportare campioni di rocce marziane e suolo sulla Terra: qui potranno essere studiati in dettaglio senza precedenti, utilizzando tutte le capacità dei laboratori terrestri. La NASA sta collaborando con i suoi vari centri e l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) per sviluppare le tecnologie avanzate e l'hardware necessari per la campagna. La partenza del programma è prevista per il 2026, a luglio, con presunto arrivo su Marte verso ottobre 2027 e il suo rientro sulla Terra col prezioso bottino per il 2031. Il tutto dunque per una durata complessiva di 5 anni.

L'investigatore ufologo savonese avrà dunque l'onore di avere una targhetta, col suo nome e quello dell'associazione di cui è presidente, sul suolo marziano. La speranza dell'investigatore italiano è quella che "se un domani entità aliene intelligenti trovassero la targhetta, vengano a conoscenza di una associazione che non solo li ha studiati, seguiti, esplorati, ma anche difesi dalle tante cialtronerie teoriche sparse nel web, nei convegni, che alimentano  l'ignoranza di complottisti vari per propri tornaconti". 

"L'associazione - assicura Maggioni - vuole davvero conoscere la verità su un'ipotetica vita aliena ed eventuali sviluppi, sia culturali che tecnologici, dei loro pianeti".

redazione

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