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Politica | 22 aprile 2021, 15:00

Inchieste pubbliche Turbogas Vado Ligure, Sansa: "Non bisogna avere paura di informare i cittadini"

Critico contro la decisione del Ministero anche il sindaco di Quiliano Isetta: "L’inchiesta pubblica, avrebbe consentito di chiarire e superare le contraddizioni e di compiere una valutazione complessiva degli impatti ambientali"

Inchieste pubbliche Turbogas Vado Ligure, Sansa: "Non bisogna avere paura di informare i cittadini"

In merito a quanto pubblicato stamattina in anteprima su Savonanews (leggi tutti i dettagli QUI) anche il capogruppo regionale della coalizione di centrosinistra Ferruccio Sansa interviene, con una nota sulla sua pagina Facebook, sul tema delle inchieste pubbliche per la nuova centrale Turbogas di Vado Ligure.

Commenta Sansa: "Il ministero della Transizione ecologica ha detto “no” alla richiesta dei cittadini di essere informati sul procedimento di valutazione dell’impatto ambientale per il raddoppio dell’impianto a turbogas di Vado Ligure.

Non siamo d’accordo: non bisogna avere paura di informare i cittadini. Soprattutto, in una realtà come Vado in cui l’inquinamento della centrale a carbone è oggetto di un processo per disastro ambientale.

Ci sono studi di esperti del Cnr che parlano di un’eccellenza di mortalità di oltre 4mila casi. I casi sono persone; sono uomini, donne e bambini. La gente di Savona deve essere informata perché ne va della sua vita.

Non solo, noi siamo fermamente convinti che invece de raddoppio della centrale a turbogas si possano ospitare attività economiche che porteranno molto più posti di lavoro (centinaia invece dei 30 del nuovo impianto).

Questa è la nostra idea di ambiente che vale sia per Vado che per La Spezia: meno inquinamento, più lavoro e più futuro".

Sulla vicenda, aggiunge il Primo cittadino quilianese Nicola Isetta: "Come Sindaco del Comune di Quiliano prendo atto con rammarico della decisione assunta del Ministero della Transizione Ecologica che ha ritenuto di non dare corso alla richiesta di svolgimento di un’inchiesta pubblica ai sensi dell’art 24-bis del D.Lgs 152/2006, in riferimento al “Progetto di realizzazione di una nuova unità a ciclo combinato nella Centrale Termoelettrica Vado Ligure”. Mi hanno molto sorpreso le motivazioni indicate. La proposta non è stata respinta per motivazioni formali, ma evidentemente su discutibili ragioni di merito.

L’inchiesta pubblica avrebbe consentito di chiarire, attraverso una lettura delle diverse espressioni, la sostanza reale dei contenuti della proposta progettuale. Avrebbe consentito, soprattutto, di farlo in modo partecipato. Ricordo che tra le motivazioni portate vi erano questioni rilevanti come: le analisi fatte dall’ISPRA sul danno ambientale subìto dal territorio, conseguente all’attività della centrale a carbone, i potenziali impatti ambientali del progetto, in relazione al contesto dei contributi emissivi di tutte le realtà produttive, i limiti del Piano Energetico Ambientale Regionale PEAR 2014-2020, non allineato né agli obiettivi delineati dalla prima Strategia Energetica Nazionale (SEN 2017) né al Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima 2021-2030 (PNIEC).

Infine ricordo che il nuovo progetto si inserisce in una situazione complessa, dove gli interessi in campo hanno tutti rilevanza costituzionale e sostanziale, potenzialmente in conflitto tra loro: da un lato la tutela della salute e dell’ambiente e dall’altro dell’economia e del lavoro. L’inchiesta pubblica, avrebbe consentito di chiarire e superare le contraddizioni e di compiere una valutazione complessiva degli impatti ambientali, dal momento che, sinora, i diversi procedimenti si sono svolti in maniera indipendente fra loro. Avrebbe permesso di affrontare in modo, veloce, dialettico e diverso la situazione, una scelta che ricade e interessa in modo prospettico, per decenni, il territorio coinvolto e la sua popolazione.

A conclusione, dopo le considerazioni sopra espresse, il Comune di Quiliano continuerà a svolgere in modo serio, determinato e collaborativo il proprio ruolo, insieme ai soggetti istituzioni coinvolti".

Redazione

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