Riceviamo e pubblichiamo questa lettera:
"L'ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte, non più ad appannaggio dei privati, ha un problema. La sua riapertura è avvolta nel mistero Asl. Si continua così a dover usufruire del San Paolo di Savona con i disagi di sempre e con la consapevolezza che lo stesso nosocomio savonese, tenuto conto dei tempi di attesa, sia al colmo della capienza".
"Gli amministratori locali, e gli stessi cittadini della Val Bormida, cosa devono fare per essere ascoltati con considerazione e pari contraddittorio? Oramai si è capito, i cittadini valligiani non contano. Possono solo dire: 'Per favore, aprite' e, in caso di necessità, tirare la carretta fino a Savona. Gli amministratori locali, portavoce dei cittadini, contano e allora devono avere, come già detto, la dovuta considerazione".
"Prima che l'ospedale San Paolo vada in panne, si pensi alla riapertura del San Giuseppe di Cairo, attrezzandolo al meglio e conferendogli finalità e scopi ben precisi che sono quelli che lo hanno reso credibile da tutta Italia (vedere cartelle cliniche degli anni passati)".
"Il personale medico troverebbe incentivi per tornare ed esercitare la propria professionalità nel migliore dei modi. Forse medici ed infermieri non sarebbero poi così rari".
Anna Marenco