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Attualità | 29 giugno 2021, 12:43

Cgil Savona: "Sbagliato sbloccare i licenziamenti il 1° luglio"

"Prima serve una riforma degli ammortizzatori sociali e occuparsi delle crisi industriali"

Cgil Savona: "Sbagliato sbloccare i licenziamenti il 1° luglio"

"Sbagliato ora sbloccare i licenziamenti. Prima serve una riforma degli ammortizzatori sociali e occuparsi delle crisi industriali. Bisogna svincolare le attività del Ministero dello Sviluppo Economico ferme da oltre 4 mesi". Cosi commenta in una nota Andrea Pasa, segretario generale Cgil Savona. 

"Mi auguro che il governo ci ascolti perché le tre manifestazioni di sabato scorso a Firenze, Bari e Torino non sono state indette solo per evitare lo sblocco dei licenziamenti, ma per cambiare il paese. E noi vogliamo cambiarlo più del governo e delle imprese. Non vogliamo tornare alla situazione che c’era prima della pandemia". 

"È sbagliato usare i licenziamenti ora, ci sono altri strumenti che sarebbe interesse di tutti gestire, in primis i contratti di solidarietà e l’utilizzo della Cigo. Dobbiamo capire i tempi della riforma degli ammortizzatori sociali, che il governo si era impegnato ad iniziare a discutere già nel mese di aprile".

"Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto la proroga del blocco dei licenziamenti per tutti i settori, almeno fino a quando non sarà discussa e concordata la riforma degli ammortizzatori sociali. Se dovessero essere sbloccati i licenziamenti dal 1 luglio senza aver costruito una riforma vera degli ammortizzatori sociali – universali - in Italia si rischierebbe di perdere altri 700 mila posti di lavoro – soprattutto nei settori e comparti più fragili e già pesantemente colpiti dalla Pandemia nel corso del 2020 e parte del 2021 – artigianato, commercio , manifatturiero e turismo- Dopo aver perso oltre 900 mila occupati nel corso del 2020 soprattutto giovani e donne precarie". 

"Nella nostra provincia nel corso del 2020 si sono persi oltre 3 mila posti di lavoro. Altri 3-4 mila rischierebbero di perderlo se ci fosse lo sblocco dei licenziamenti. C’è bisogno e tanto di investimenti sulle politiche attive, sulla formazione e la presa in carico delle tante, troppe crisi industriali del Paese e del nostro territorio da parte dei Ministeri interessati" aggiunge Pasa. 

"LaerH, Piaggio Aerospace, Bombardier, Sanac, Funivie e Italiana Coke. La lista è lunga e il disinteresse dimostrato in questi 4 mesi dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Governo non ha precedenti nella storia del nostro Paese. Serve più autorevolezza della politica Regionale. C’è un problema di autorevolezza della politica locale e regionale, ma c’è anche un problema di metodo e di fiducia della politica nazionale e di chi la rappresenta. L’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria a cui abbiamo chiesto più volte di intervenire ci aveva assicurato lo scorso 27 aprile l’intervento diretto del Ministro Giorgetti. Ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna convocazione , su nessuna delle crisi industriali che affliggono la nostra Provincia e oltre 3 mila lavoratrici e lavoratori". 

"Il nostro messaggio è semplice e chiaro: è un errore sbloccare i licenziamenti il primo luglio. E non si tratta solo di numeri. Il problema non è se i licenziamenti saranno pochi o tanti. Il fatto vero è che i problemi non si affrontano con i licenziamenti. Ci sono gli strumenti alternativi ai licenziamenti per evitarli. E se c’è la volontà politica l’accordo si può raggiungere in poco tempo, come abbiamo già fatto nel caso dei Protocolli sulla sicurezza in piena pandemia".

"C’è già un provvedimento che permette di utilizzare la cassa integrazione senza costi per le aziende. La sfida al governo e alla politica è dunque quella di assumersi la responsabilità di una scelta così come si è fatto appunto in piena pandemia per i Protocolli per la sicurezza, che con i sindacati sono stati varati in 18 ore". 

"Ma c’è un problema ancora più grande nel nostro Paese, è la totale mancanza di una politica industriale che possa davvero fare uscire il nostro Paese dalle sabbie mobili. Fare politica industriale vuol dire anche un intervento pubblico in economia, è venuto il momento di collegare investimenti e sviluppo all’occupazione di qualità. Alla politica regionale e nazionale chiediamo qualche dichiarazione e selfie in meno e qualche fatto in più" conclude Pasa.

Comunicato stampa

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