Si addensano gli interrogativi sul futuro, ma anche sulla sopravvivenza stessa, del Pronto Soccorso di Albenga.
Da giorni si rincorrono rumors su una possibile chiusura per mancanza di personale; voci che non trovano pieno riscontro nelle dichiarazioni rilasciate a Savonanews dalla Direzione di Asl2: “Riguardo alla situazione del PPI di Albenga, l'azienda sta lavorando per proseguire l'attività di fronte a un problema, la mancanza di personale medico, che è proprio di tutto il territorio nazionale. La chiara volontà dell'azienda - prosegue la portavoce di Asl2 - è quella di tenere aperto, come dimostra la riapertura del PPI dopo il periodo di chiusura di agosto e il fatto che, nonostante la rescissione del contratto con la cooperativa Altavista, nel mese di novembre il servizio all'utenza sia proseguito immutato. La situazione viene comunque monitorata costantemente dalla Direzione Aziendale”.
A proposito di una possibile chiusura, il sindaco Riccardo Tomatis ha affermato: “Sto facendo tutto quello che un sindaco può fare per la tutela dell’ospedale di Albenga e il mantenimento del Punto di Primo Intervento e sono pronto a scendere in piazza con i miei concittadini a difesa del diritto alla salute. Ricordo che un vero e proprio cambio di direzione per la tutela del nostro ospedale si è avuto solo attraverso la condivisione della scelta di trasformarlo in Covid Hospital durante il periodo pandemico. È stato proprio in conseguenza a questa scelta che il Presidente Toti, che ha la delega alla sanità, ha annullato la gara per la privatizzazione. Oggi però è arrivato il momento di sostenere l’apertura del PPI e il suo potenziamento”.
“L’ospedale di Albenga fa capo a un bacino di utenza che va molto al di là degli abitanti della nostra città. Si parla di circa 80 mila persone che in estate si moltiplicano esponenzialmente – spiega il primo cittadino - tutto ciò in un territorio che vive quotidianamente grosse difficoltà di viabilità. Dobbiamo garantire ai cittadini un servizio sanitario che abbia quei reparti indispensabili alle esigenze primarie degli utenti e possiamo farlo solo attraverso il nostro ospedale, nuovo e all’avanguardia, e il potenziamento del personale medico e infermieristico in esso operante. Siamo consapevoli della carenza di medici, problematica a livello nazionale, ma dobbiamo trovare insieme una soluzione che non può essere quella della chiusura del PPI”.
“La carenza di personale medico è un problema nazionale da più di 10 anni- spiega il dottor Luca Corti, direttore dei PPI di Pietra Ligure e Albenga e presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia Savona – i reparti di medicina d’urgenza, ma anche altri, si stanno spopolando a causa di una sorta di ‘perdita di fascino’. Si tratta infatti di un lavoro molto impegnativo, faticoso, che comporta una presenza in prima linea costante, che non conosce festività. I turni vanno coperti 365 giorni l’anno, h24. Il ciclo di studi per conseguire le specializzazioni necessarie è lungo, così capita che i bandi di concorso vadano deserti”.
“Il Covid ha complicato tutto – aggiunge Corti – le procedure sono più lunghe, si pensi ad esempio che un turno è bloccato solo per il pre-triage. Abbiamo tanto lavoro da svolgere ed è tutto più difficile. Tutta la categoria è molto preoccupata – conclude - pensiamo infatti che ci voglia un intervento a livello nazionale per trovare una soluzione che riguardi tutto il Paese”.














