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Attualità | 12 gennaio 2022, 20:03

Insegnamento della religione a scuola, il vescovo Marino: "L'Irc concorre al pieno sviluppo della personalità degli alunni"

Il 16 gennaio si celebrerà la Giornata diocesana per la sensibilizzazione alla scelta dell’ora di religione

Insegnamento della religione a scuola, il vescovo Marino: "L'Irc concorre al pieno sviluppo della personalità degli alunni"

Il 16 gennaio, seconda domenica del Tempo ordinario, anche la diocesi di Savona-Noli celebra la Giornata diocesana di sensibilizzazione alla scelta dell’ora di religione. In tale occasione il vescovo Calogero Marino rivolge un messaggio agli studenti e alle comunità cristiane dal titolo “L’insegnamento della religione al servizio della persona nella scuola”.

All’inizio del nuovo anno, che ci vede impegnati nei lavori del Sinodo diocesano in sintonia con il Sinodo di papa Francesco e della Chiesa italiana, celebriamo la giornata per l’insegnamento della religione nella scuola – scrive – Ancora una volta mi è offerta l’opportunità di richiamare l’attenzione delle nostre comunità nei confronti dei giovani e dell’importanza della testimonianza cristiana nella scuola, ambiente nel quale i giovani stessi devono trovare spazio e ascolto per la loro formazione e la loro crescita. Mi piace, infatti, sottolineare che l’educazione ha come fine la promozione della persona umana in tutte le sue dimensioni e che ai giovani occorre dar credito e offrire fiducia. Sono temi, questi, sui quali il Sinodo si è già soffermato e che necessitano ancora di interventi e approfondimenti”.

Vogliamo riconoscere alla scuola una missione per così dire strategica – continua monsignor Marino – da una parte essa è chiamata a far maturare le facoltà intellettuali e spirituali e a promuovere lo sviluppo della capacità di giudizio; dall’altra essa ha il compito di mettere a contatto i ragazzi con il patrimonio culturale generato e custodito dalle passate generazioni, di preparare alla vita professionale e di favorire la disposizione reciproca a comprendersi e ad aiutarsi. Anche e soprattutto a scuola si impara a dar peso e credito alla solidarietà e all’accoglienza”.

L’insegnamento della religione cattolica (IRC), all’interno di tale contesto formativo, è reso possibile dall’impegno di tanti uomini e donne per la stragrande maggioranza laici – prosegue il vescovo – un servizio che chiede professionalità specifiche e che si configura come via proficua di collaborazione con lo Stato e con le famiglie per la promozione dell’uomo e per il bene del Paese, un servizio educativo a favore delle nuove generazioni offerto a tutti, nella scuola di tutti”.

Il diritto di avvalersi di tale insegnamento, che viene oggi esercitato dalla maggioranza delle famiglie, non è solo un’opportunità – scrive ancora monsignor Marino – esso fa appello, infatti, alla responsabilità educativa dei genitori, alla scelta matura da parte degli studenti e all’accompagnamento che è chiesto anche alle nostre Comunità ecclesiali. L’IRC non prevede che l’alunno aderisca personalmente al credo religioso cristiano, ma che percepisca, conosca ed apprezzi il significato dei valori che scaturiscono dalla fede, riconoscendo che si tratta di convinzioni vissute e condivise da molti nel nostro Paese”.

In Italia, poi, tali valori sono parte integrante del patrimonio storico, artistico e culturale, capace di sviluppare, attraverso gli interrogativi di senso, nuove sensibilità e nuove prospettive in ordine alla ricerca della giustizia e della verità, per tutti gli uomini – conclude – Sono convinto che l’IRC, inserito nel quadro delle finalità della scuola, concorra al pieno sviluppo della personalità degli allievi, in sintonia con i principi della Costituzione Italiana e con le aspettative e le speranze della nostra gente”.

Comunicato stampa

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