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Attualità | 14 febbraio 2022, 18:04

Dopo 7 anni ecco il taglio del nastro: tutto pronto per l'inaugurazione del nuovo capannone di Finale Ambiente

Ancora incerta la data mentre si attende la definizione certa del futuro dell'immobile nei piani dell'Ato unico dei rifiuti provinciale

Dopo 7 anni ecco il taglio del nastro: tutto pronto per l'inaugurazione del nuovo capannone di Finale Ambiente

Aziende inadempienti, ritardi, polemiche: dopo oltre sette anni dalla sottoscrizione del contratto preliminare e poco meno dalla definizione del progetto esecutivo, il nuovo capannone sede della Finale Ambiente Spa alla fine del mese di febbraio vedrà finalmente il taglio del nastro.

Una vicenda nata nel 2015, quando il Comune individuò negli immobili di proprietà della famiglia Ghigliazza l'area da trasformare nel nuovo centro operativo della sua società partecipata. Una strada lunga e tortuosa cominciata col mancato accesso alla formula del leasing per la quale era stato varato un bando tra istituti di credito, ritenuta all'epoca poco "appetibile" dai potenziali finanziatori, e passata poi per l'acquisto definitivo, avvenuto nel 2018, tramite l'accensione di un finanziamento per raggiungere una cifra complessiva di poco superiore al milione di euro per l'acquisto della struttura. Mai senza dubbi e perplessità sollevate dalle varie opposizioni comunali avvicendatesi negli anni.

Alle cifre dell'acquisto si sono quindi aggiunti gli oltre 730mila euro complessivi per la ristrutturazione degli spazi di via Calice. Spogliatoi, servizi igienici per il personale operativo e infermeria sorgeranno in un prefabbricato, mentre la grande struttura a tre campate con copertura a botte dalla superficie lorda interna al piano terra da oltre 2mila e 700 metri quadri ospiterà lo stoccaggio dei rifiuti, l'area deposito e l'officina. A questi spazi se ne aggiungono altri all'aperto dedicati a movimentazione dei mezzi, pesa degli autocarri, lavaggio e rifornimento, ingresso e uscita mezzi, area di carico/scarico e manovra utenti che porteranno la superficie complessiva a superare i 5mila e 400 metri quadri.

Il tutto attraversando periodi di difficoltà per le ditte vincitrici delle gare d'appalto, col primario aggiudicatario risultato inadempiente obbligando l'azienda partecipata del Comune a trovare un nuovo assegnatario dei lavori, e altre vicissitudini come quelle legate alla pandemia da Covid-19 che hanno portato alla consegna dei nuovi capannoni con un anno di ritardo anche sull'ultima "deadline" dell'aprile 2021 fissata dall'Amministrazione.

Ancora incerta la data dell'evento, che dovrebbe tenersi comunque entro la fine del mese in corso, a cui dovrebbero partecipare anche esponenti regionali e provinciali. E proprio nell'ambito della nuova raccolta di rifiuti di tutto il savonese, i cui contorni sono ancora in fase di definizione con l'attesa dell'approvazione del piano industriale, continuano a resistere i maggiori interrogativi sul destino dell'immobile.

Mattia Pastorino

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