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Politica | 25 marzo 2022, 10:51

Raddoppio ferroviario di ponente, Sansa: "Chiedo le dimissioni del commissario Macello"

"Dall'incontro in terza commissione regionale è emerso che il commissario non ha mai ascoltato gli operatori agricoli, mai tenuto un dibattito pubblico e agli amministratori locali non risulta che abbia fatto un calcolo indipendente dei costi dell'opera"

Raddoppio ferroviario di ponente, Sansa: "Chiedo le dimissioni del commissario Macello"

“Troviamo incredibile che il commissario governativo per la realizzazione del Raddoppio ferroviario di ponente non abbia mai ascoltato gli operatori agricoli del territorio, non abbia mai partecipato ad un dibattito pubblico e non abbia mai fatto sapere se esiste un calcolo dei costi indipendente dell'opera. Per tutti questi motivi chiediamo che Macello si dimetta e che i territori tornino ad essere ascoltati. Partendo dagli operatori del settore agricolo e florovivaistico della piana di Albenga che con l'attuale progetto infrastrutturale vedrebbero sparire più del 10% della superficie coltivabile; un danno che coinvolgerebbe 100 imprese, facendone chiudere da subito 50 e lasciando a casa centinaia di lavoratori”.

Questo l'attacco di Ferruccio Sansa, capogruppo dell'omonima Lista in Regione, al termine dell'incontro di questo pomeriggio in Terza Commissione sull'opera infrastrutturale del ponente ligure. Incontro che ha visti coinvolti i sindaci del territorio, le associazioni di categoria Cia, Confagricoltura e Coldiretti. Assente dell'ultima ora, invece, proprio il commissario per l'opera Vincenzo Macello.

“Le associazioni di categoria hanno fatto emergere la mancanza di dialogo tra loro e la struttura commissariale che sta seguendo l'opera – spiega Sansa -. Ad oggi sono ancora senza risposte le domande di agricoltori e floricoltori che, a fronte dei danni che andrebbero a subire con il raddoppio, vorrebbero almeno sapere l'impatto e la durata dei cantieri, i ristori e le misure accessorie previste per le loro attività. Parliamo di un territorio, l'albenganese, che ha il primato mondiale di produzione di piante aromatiche (100 milioni di vasi l'anno)”.

“Oggi sappiamo che il progetto prevede la perdita del 10% della superficie totale della piana, ma in realtà l'area interessata sarà molto più vasta perché nel 10% non sono contate le aree che saranno adibite ai cantieri e alle opere accessorie all'infrastruttura – osserva il consigliere regionale -. Senza contare che andremmo a perdere preziosa superficie coltivabile in un momento storico in cui gli scenari di guerra in Ucraina stanno spingendo gli Stati come l'Italia a rivedere le proprie politiche per incrementare la produzione agricola, riducendo le importazioni”.

“Dal nostro punto di vista – aggiunge la consigliera della Lista Sansa Selena Candia – non capiamo perché la discussione sull'opera non prenda in considerazione progetti alternativi. Ricordiamo che il raddoppio ferroviario di cui stiamo parlando oggi è un progetto di 30 anni fa che prevede uno spostamento della ferrovia che nel punto più critico di tutto il tracciato porterà l'allontanamento della stazione di Albenga di 5 km dal centro abitato, in mezzo alla piana”. “La tratta tra Albenga e Loano ha già un doppio binario e parliamo di circa il 50% dell'opera totale tra Finale Ligure e Andora – aggiungono Sansa e Candia – vorremmo quindi capire perché non si interviene solo dove manca il doppio binario, risparmiando tempo e soldi”.

Comunicato stampa

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