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Attualità | 17 maggio 2022, 08:30

Sciopero Magistrati, incontro in Tribunale a Savona: "Riforma dell'ordinamento giudiziario non produrrà alcun effetto positivo sul funzionamento del processo" (FOTO)

Nell'aula magna del Palazzo di Giustizia savonese è stato trattato il tema da giudici e pubblici ministeri

Sciopero Magistrati, incontro in Tribunale a Savona: "Riforma dell'ordinamento giudiziario non produrrà alcun effetto positivo sul funzionamento del processo" (FOTO)

No al disegno di legge A.S. 2595 di riforma dell'ordinamento giudiziario e del CSM.

Questa la motivazione che ha portato anche l'Associazione Nazionale Magistrati di Savona a scioperare nella giornata di ieri e ad organizzare un incontro per fare luce sul tema nell'aula magna del Tribunale coordinato dalla presidente della sottosezione della Anm Fiorenza Giorgi e dal pubblico ministero Claudio Martini e alla presenza oltre a giudici e pm del palazzo di giustizia savonese anche del sindaco di Savona Marco Russo e del professor Andrea Scella.

"Il nuovo testo non ridurrà di un giorno la durata dei processi ma cambierà radicalmente la figura e il ruolo di magistrato prevista dalla Costituzione - ha detto l'Anm di Savona - Il paese ha infatti bisogno di fiducia nella magistratura; di magistrati che — come prevede l'articolo 107 della Costituzione — si distinguano solo per funzioni e non per carriere; non ha bisogno di giudici e pubblici ministeri gerarchicamente ordinati ai capi degli uffici; non ha bisogno di magistrati distinti e separati tra loro in base alle carriere o ai gradi né di una magistratura alta (delle corti superiori) e di una bassa (delle corti di primo grado), perché in tal modo, non si contrasta il "carrierismo" ma lo si alimenta".

"Il paese ha bisogno di valutare la qualità del lavoro dei magistrati e non solo la quantità; di magistrati attenti alle decisioni e non agli inutili adempimenti burocratici o alla loro carriera; di magistrati liberi di giudicare serenamente, secondo la legge e la loro coscienza; di magistrati responsabili e non di "burocrati" impauriti delle ripercussioni personali delle loro decisioni - proseguono - di pubblici ministeri che ragionino come i giudici, ispirati dalla medesima cultura della giurisdizione, capace di coltivare sempre il dubbio sull'innocenza dell'indagato. Non ha bisogno di "avvocati dell'accusa" che "vincono" ottenendo condanne e "perdono" con le assoluzioni; ha bisogno di un pubblico ministero che ricerca la verità con fatica e umiltà, insieme a tutti gli altri protagonisti del processo; di un impiego efficiente delle risorse della magistratura e di una loro migliore distribuzione sul territorio nazionale, con particolare attenzione ai territori più in sofferenza; di destinare le risorse e l'impegno della magistratura all'accertamento dei fatti più gravi, seriamente lesivi dei diritti fondamentali dei cittadini; di dirigenti degli uffici giudiziari autorevoli, capaci di aiutare i magistrati più giovani; non ha bisogno di capi autoritari, attenti solo alla logica dei numeri; ha bisogno di magistrati responsabili ma al tempo stesso indipendenti anche nei rapporti all'interno degli uffici giudiziari; di magistrati che dialoghino con gli avvocati in modo sereno e costruttivo, ognuno secondo il proprio ruolo ed entrambi come parte fondamentale del sistema giustizia; non ha bisogno di uno scontro tra categorie".

Attenzione durante l'incontro è stata posta sulla separazione delle carriere e le pagelle sulla valutazione del magistrato.

Luciano Parodi

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