Resta argomento politicamente spinoso a Finale Ligure quello delle alienazioni di proprietà comunali, il cui piano per il biennio 2022-2023 è stato approvata a maggioranza dal Consiglio Comunale non senza un'accesa discussione e non senza dubbi e perplessità da parte della minoranza.
Numerosi i lotti, sparsi su più annualità, di cui si è tornato in larga parte a discutere, tra cui diversi terreni e alcuni alloggi: due a Finalmarina in via Garibaldi (per un valore di 296mila euro) e in vico Casanova (75mila euro) e uno a Finalborgo in piazza Garibaldi (140mila euro).
I "piatti forti" della discussione però sono stati altri, sempre nel borgo medievale. Oltre all'ormai nota scelta di vendere per circa 2,1 milioni di euro l'ex albergo Roma, perplessità sono sorte sulla valutazione di un locale commerciale di Piazza del Tribunale che andrà all'asta in seconda battuta al prezzo base di 220mila euro: "La prima volta che questo veniva presentato come in alienazione si era già parlato di un acquirente - ha ricordato la consigliera di 'Per Finale', Tiziana Cileto - Così non è stato, e ora andiamo all'asta con un prezzo di stima inferiore di 50mila euro".
Una stima al ribasso che, sempre secondo Cileto, non troverebbe giustificazioni né nel deprezzamento del mercato immobiliare né per una necessità immediata di risorse derivanti dalla vendita: "Non mi pare si siano verificate tali condizioni. Prima di votare la richiesta è che si faccia una valutazione della realtà" ha precisato Cileto, chiedendo la documentazione in cui si attestano, da parte dell'Ufficio Tecnico, le motivazioni di tale abbassamento dalla base d'asta.
Continua invece a non convincere nel merito il consigliere Paolo Folco, la scelta di cessione del vecchio albergo di piazza Aycardi, per il quale la valorizzazione sarebbe invece, secondo l'esponente de "Le Persone al Centro", la giusta scelta: "Potrebbe essere un polo culturale e sociale, diventare la sede di uffici amministrativi e quindi motivo di attrattiva di flussi residenziali di cui il rione ha bisogno, equilibrandoli a quelli turistici", ha detto lamentando un mancato "contro bilanciamento" nell'impiego dei fondi per la vendita.
Una contrarietà alla vendita condivisa da tutti i membri della minoranza presente a cui ha replicato l'assessore De Sciora: "Si tratta di un edificio vetusto e dai costi di gestione elevati, e se c'è qualcuno che vuole riportare in Borgo i residenti questo è proprio il Comune, pur non senza difficoltà".
"Siccome la prima asta è andata deserta, l'ufficio ha scelto di abbassare la cifra. Speriamo che qualcuno possa essere interessato, alzando così in sede d'asta il valore della stima iniziale", ha replicato invece il vicesindaco Guzzi all'obiezione sui valori, sottolineando come invece in casi "con diverse variabili e criteri in gioco, ad esempio l'ex albergo Roma, ci si affiderà a perizie di stima da parte di tecnici specializzati con "delle indicazioni per costruire gli atti programmatori e poi, in caso di differenze importanti, adeguare i prezzi alle stime ricevute".