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Politica | 10 giugno 2022, 11:56

Ferrari (Cairo in Comune): "Presentato un ricorso al Presidente della Repubblica per difendere il nostro ospedale"

"La Val Bormida ha bisogno di servizi sanitari adeguati in tempi brevi" aggiunge la candidata sindaca

Ferrari (Cairo in Comune): "Presentato un ricorso al Presidente della Repubblica per difendere il nostro ospedale"

"Negli anni, la sanità valbormidese è stata progressivamente impoverita. La sanità è una materia di competenza regionale, ma l’amministrazione comunale cairese, di concerto con tutte le altre amministrazioni della Val Bormida, deve battersi, con maggiore forza rispetto a quanto avvenuto sino ad ora, in tutte le sedi per ottenere, in prima battuta, almeno un Punto di Primo Intervento aperto 24 ore e gestito dai medici dell’emergenza, in attesa della riattivazione del Pronto Soccorso". cosi commenta in una nota Giorgia Ferrari, candidato sindaco della lista "Cairo in Comune". 

"Dobbiamo richiedere, inoltre, la riapertura dei reparti e dei servizi chiusi (Medicina, Riabilitazione e Chirurgia di bassa complessità) e il mantenimento del laboratorio analisi, per il quale, invece, a quanto si apprende, nei prossimi mesi, è previsto il declassamento a semplice punto prelievi. È necessario avere sul territorio anche una seconda automedica, il cui personale del 118, quando non impegnato, può supportare il PPI". 

"Purtroppo, però, fino ad ora, i progetti della Regione sul nostro ospedale sembrano andare in tutt’altra direzione. La Regione ha approvato, infatti, una delibera che prevede la trasformazione dell’ospedale di Cairo in un’ospedale di comunità, ossia in una struttura a gestione infermieristica. Proprio contro questa delibera, insieme al Presidente del Comitato sanitario locale Giuliano Fasolato e ai colleghi consiglieri comuniali uscenti Matteo Pennino e Silvano Nervi, ho presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica perché, pur riconoscendo l’importanza di potenziare i servizi sanitari territoriali come gli ospedali di comunità e le case della salute, riteniamo che Cairo e la Val Bormida necessitino di un vero ospedale, il quale, poi potrà essere integrato da case della salute, anche dislocate in altri comuni della valle". 

"Il potenziamento della sanità territoriale (anche tramite l'utilizzo dei fondi del Pnrr) non va messo in contrasto con la riapertura dell’ospedale - prosegue - Tra le varie motivazioni che la Regione adduce per giustificare l’impossibilità di riavere un vero ospedale a Cairo, oltre alla spesa sanitaria, vi è la carenza dei medici. Per affrontare questo problema il Comune può attivarsi per attirare a Cairo personale da reclutare tra giovani, stranieri e cooperative, incentivandolo con alloggi a canone agevolato, grazie ad apposite convenzioni". 

"Infine, sempre nell’ottica di ampliare l’offerta di assistenza nell’emergenza, si possono stipulare convenzioni con strutture ospedaliere del basso Piemonte" conclude la Ferrari. 

Redazione

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