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Finalese | 22 settembre 2023, 17:26

Ex aree Piaggio di Finale, un atto d'indirizzo per vigilare sul futuro: "Un'operazione che trasformerà la città"

Il Consiglio Comunale ha approvato un corposo documento con alcune suggestioni nella riqualificazione del vecchio sito industriale per cui scadrà l'asta il prossimo 29 settembre

Ex aree Piaggio di Finale, un atto d'indirizzo per vigilare sul futuro: "Un'operazione che trasformerà la città"

"Ispirare la posizione del Comune di Finale Ligure nelle scelte urbanistiche di competenza" dialogando coi futuri proprietari, i quali saranno i principali attuatori dei piani urbanistici previsti per il distretto, per traguardare un domani quel che sarà la trasformazione delle ex aree Piaggio.

E' questo l'atto di indirizzo che il Consiglio Comunale ha approvato nella seduto del pomeriggio odierno (22 settembre, ndr) all'unanimità dei presenti, (escluso il gruppo de "Le Persone al Centro" che non era rappresentato in aula), trasformando di fatto lo studio di fattibilità economico, idraulico e urbanistico commissionato dalla Giunta in un documento sul quale ragionare per la riqualificazione del vecchio sito industriale.

Al centro della discussione, partita con la narrazione degli accadimenti e dei vecchi documenti contenuti nella premessa dell'atto approvato sulla recente storia dell'ex stabilimento a ponente della cittadina rivierasca, sia la realtà urbanistica dell'area sia la prossima asta scaturita dal fallimento della vecchia proprietà Finalmare SpA, con scadenza il 29 settembre.

Per il primo tema protagonista l'oramai famigerato PUO, attualmente valido fino al 31 luglio 2033. La prima versione approvata nel 2008, con una serie di prescrizioni sul riassetto dell'area, è stata nel corso degli anni rivista a partire dal 2016 per risolvere una serie di problematiche evidenziatesi dalla prima approvazione sotto il profilo idraulico, in relazione al progetto di messa in sicurezza del torrente Pora, ma anche sotto il profilo architettonico, con nuove prescrizioni da parte della Sovrintendenza.

Nel corso della seduta i presenti non hanno mancato comunque di ricordare come le norme intervenute nel frattempo renderanno con tutta probabilità necessario apportare un'ulteriore nuova variante al piano, la quale dovrà fare i conti non solo con le modifiche normative in materia di dissesto idrogeologico e protezione civile ma anche con le variate condizioni del mercato immobiliare.

In questo contesto va inteso, secondo quanto spiegato dal sindaco Ugo Frascherelli, il tentativo d'inserimento nella cessione da parte dell'Amministrazione, poi sfumato per il mancato verificarsi delle giuste condizioni economiche: "Abbiamo in un primo momento, io per primo, caldeggiato e sognato la possibilità che il Comune potesse acquistare queste aree, pur consapevoli che non sarebbe bastato acquistare le aree ma che ci sarebbe voluta una serie di energie maggiori per la loro trasformazione - ha detto il sindaco -. Qualora queste fossero diventate proprietà comunale, l'ente avrebbe potuto giocare la partita da protagonista. Purtroppo siamo stati messi di fronte alla realtà che ciò non fosse possibile chiedendo un finanziamento allo Stato". 

Nonostante un qualcosa di simile sia avvenuto con l'Isola Gallinara: "Sostanzialmente si tratta di due casi diversi - ha tenuto a sottolineare il primo cittadino - in quel caso si trattava dell'esercizio di un diritto di prelazione, in questo caso essendoci un'asta sarebbe bastata anche un'offerta superiore di dieci euro per vanificare il tutto".

Quel che resta ora è un "atteggiamento proattivo nei confronti di un acquirente" ha aggiunto Frascherelli: "In questi anni abbiamo ricevuto numerosi soggetti dichiaratisi interessati, ci siamo convinti così della necessità di avere un'idea chiara per velocizzare una trasformazione assolutamente necessaria per lo sviluppo della città".

Uno sviluppo che dovrebbe ora prevedere minor consumo di suolo, con la riduzione degli iniziali 220mila mc di nuove costruzioni, e maggiore attenzione al rischio idraulico. Aspetti sottolineati dalla consigliere Tiziana Cileto di Per Finale: "Che l'area potesse diventare completamente pubblica per una come me che le ha sempre immaginate come uno spazio verde volano del turismo è stato un sogno - ha detto durante la seduta - Dobbiamo pensare l'area come una grande parte di Finale che prima o poi, nel bene o nel male, andrà a trasformare la città. Finalmente si è giunti a ragionare di nuovo su questi spazi, con una realtà diversa da quella di vent'anni fa, a partire dalla messa in sicurezza dei corsi d'acqua con questo documento (lo studio idraulico svolto sull'area commissionato dal Comune, ndr) che tiene conto dei cambiamenti climatici". 

"Credo che questa delibera possa effettivamente dare indicazioni per ciò che si vorrebbe fare a Finale. Anch'io ho visto questa suggestione, credo possa essere la svolta per crescere la città su tutti i fronti, sarebbe fantastico riuscire a realizzarla o almeno andarci vicino" ha aggiunto la consigliere della Lega, Marinella Geremia, lanciando l'invito a ragionare per il prosieguo in maniera anche imprenditoriale da parte del Comune.

Sfumata la partecipazione alla prima asta, qualora questa andasse deserta vi sarà infatti maggior tempo a disposizione dell'ente locale per ragionare sul da farsi. L'idea, che per ora pare decisamente remota seppur possibile in linea teorica e legale, è quella di una "società di trasformazione urbana", un "ibrido pubblico-privato" già utilizzato dalle grandi città per trasformare vecchi siti industriali (esempio lampante a livello nazionale il Parco dell'Innovazione di Reggio Emilia).

Al momento il punto fisso sembra essere uno, ed è stato riassunto dall'assessore del PD Clara Bricchetto: quel che sarà, e quando sarà l'esito positivo dell'asta con un nuovo titolare, "dovrà seguire una fase di dibattito per capire bene cosa voglia la nostra città dalle aree ex Piaggio. Questo atto non ha valore urbanistico, è vero, ma deve servire a far capire che il Comune e la città sull'argomento sono attenti a ciò che poi lì verrà fatto. E questa attenzione dovrà esserci costantemente".

Mattia Pastorino

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