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Attualità | 25 marzo 2024, 19:32

Finale, ecco i primi risultati del lavoro dei "Custodi del Bello": dal reinserimento lavorativo alla riqualificazione della città

Alcuni piccoli interventi, ma già visibili, in città. Il vicesindaco Guzzi: "Diamo un aiuto a persone che cercano un inserimento nella comunità aiutando la città"

Finale, ecco i primi risultati del lavoro dei "Custodi del Bello": dal reinserimento lavorativo alla riqualificazione della città

Il reinserimento nel mondo del lavoro è il fine ultimo dell'iniziativa. Nel mentre, del progetto dei "Custodi del Bello" a Finale stanno già venendo alla luce i primi risultati dell'altro punto su cui poggia l'iniziativa: riqualificare spazi di città, quanto più in vista possibile stando nei paletti fissati dalla burocrazia per lo più, per riportarli a una loro dignità.

Uno di questi è la ritinteggiatura del muraglione, quasi ridotto a foglio da disegno di murales occasionali e scollegati tra loro, che costeggia lo Sciusa su via Lido, strada molto trafficata in particolare durante la stagione estiva tra hotel e spiagge.

A tirare le fila del progetto, che a Finale Ligure è diventato realtà per l'undicesima volta nel nostro Paese dopo aver coinvolto città anche di grandi dimensioni, sono Comune e Caritas diocesana col contributo di Fondazione Azimut.

"Grazie a questo matrimonio possiamo dare un aiuto a persone che cercano un inserimento nella comunità aiutando la città - spiega il vicesindaco delegato ai Lavori Pubblici, Andrea Guzzi -. Questo è solo un esempio ma stiamo portandone avanti altri grazie all'impegno in prima persona dei consiglieri Delfio Dallara, che l'ha seguito fin dall'inizio e portando avanti attivamente, Laura Salpietro e Franco De Sciora".

Gli interventi, come detto, sono in posizioni evidenti all'interno del tessuto urbano e finora hanno visto anche piccoli impegni nella bocciofila, per esempio. Impegni che però sono destinati a moltiplicarsi.

"Abbiamo iniziato con piccole squadre con l'obbiettivo di farlo crescere - prosegue Guzzi - Siamo orgogliosi di essere la città più piccola scelta per il progetto perché Finale ha bisogno di iniziative di questo tipo e dimostra sempre interesse verso il sociale, dando la possibilità a queste persone di reinserirsi nella comunità. Vi sono diverse situazioni sulle quali hanno lavorato queste squadre, sempre coordinate dagli uffici tecnici che ne seguono anche la parte burocratica, e siamo lieti di poter dare loro questa opportunità".

Mattia Pastorino

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