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Cronaca | 04 aprile 2024, 16:46

Cadavere mummificato nel sottotetto di un casolare a Pontinvrea: individuata la vittima, era un senzatetto veneto

L'indagine dei carabinieri era scattata nel luglio dello scorso anno, determinante l'esito dell'esame del DNA. L'uomo, di circa 60 anni, si era trasferito nel savonese negli anni '60

Cadavere mummificato nel sottotetto di un casolare a Pontinvrea: individuata la vittima, era un senzatetto veneto

Era il luglio dello scorso anno quando, durante un tour presso un vecchio casolare abbandonato nel territorio di Pontinvrea, un agente immobiliare e ad alcuni potenziali clienti si erano imbattuti in un cadavere mummificato nel sottotetto dell’abitazione.

Immediatamente dopo la macabra scoperta, i malcapitati avevano avvertito i Carabinieri della stazione di Pontinvrea che, in quel momento, avevano solo potuto appurare lo stato di conservazione e l’abbigliamento invernale indossato dal cadavere, constatando che il corpo si trovava lì ormai da parecchio tempo. Assente, invece, ogni elemento utile per il riconoscimento: la salma non aveva addosso i documenti né presentava segni identificativi confrontabili con le persone scomparse inserite nelle banche dati delle Forze di Polizia.

Sembrava pertanto arduo capire chi avesse concluso i suoi giorni in quello stabile fatiscente, dove si era di certo introdotto per trovare riparo dal freddo, ma i militari non si erano dati per vinti e avevano avviato un’approfondita attività d’indagine tesa a vagliare e filtrare tutti gli individui scomparsi potenzialmente compatibili con il misterioso “John Doe”, come nell’immaginario collettivo cinematografico vengono ribattezzati i cadaveri senza identità.

La successiva visita necroscopica aveva restituito agli inquirenti qualche dato utile, come il sesso maschile, una corporatura minuta e un’età approssimativa di circa 60 anni al momento del decesso. Incrociando quelle informazioni con la cernita effettuata tra le persone scomparse, i carabinieri hanno potuto restringere il campo di ricerca ad una decina di nominativi.

A quel punto i militari della stazione di Pontinvrea hanno effettuato le necessarie ricerche per individuare parenti in vita degli scomparsi e, su autorizzazione della magistratura savonese, compararne il DNA con quello della salma misteriosa.

La scrupolosa indagine è stata a quel punto corroborata dal supporto scientifico del R.I.S. di Parma che ha esaminato il materiale genetico estratto da un campione biologico del defunto con quello della persona più probabile quale sua consanguinea.

Gli esiti del confronto, arrivati negli scorsi giorni, hanno messo la parola fine alle ricerche, dando esito positivo e confermando l’identità della mummia, ormai non più sconosciuta: si tratta di un anziano senzatetto che, da parecchio tempo, si era allontanato dalla famiglia e aveva vissuto gli ultimi anni fra ricoveri e strutture assistenziali.

L’uomo, originario del Veneto, dov'è stata peraltro ritrovata la persona consanguinea, si era trasferito in provincia di Savona negli anni sessanta e qui era rimasto fino alla fine dei sui giorni, costantemente aiutato dalle strutture sociosanitarie pubbliche ma anche spesso riluttante ad accettare tale aiuto.

Era già stato sorpreso a dormire in alcune abitazioni private e, un anno prima del ritrovamento del suo cadavere, aveva fatto perdere le sue tracce, forse alla ricerca di una libertà inseguita anche a costo della vita.

L’esito della vicenda, comunque, ha consentito di restituire dignità e identità certa alla vittima.

Redazione

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