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Politica | 20 giugno 2024, 18:22

Termovalorizzatore, "Cairo in Comune": "Qualcosa di concreto c'è"; Lambertini: "Non è vero, la Regione non ha deciso e noi siamo contrari"

"Quella di Rina è un'analisi esclusivamente tecnica. Non c'è nessuna decisione da parte del mondo politico. Inoltre, il comune di Genova si è già candidato per ospitare l'impianto", aggiunge il primo cittadino; Ferrari: "Serve un netto rifiuto"

Termovalorizzatore, "Cairo in Comune": "Qualcosa di concreto c'è"; Lambertini: "Non è vero, la Regione non ha deciso e noi siamo contrari"

L'ipotesi termovalorizzatore è tornata al centro della bagarre politica. A rilanciare l'argomento con un'interrogazione è stato il gruppo di opposizione "Cairo in Comune" nel corso del Consiglio comunale odierno. 

"Nello studio commissionato dalla Regione tramite l'Agenzia regionale per i rifiuti, il cui commissario è l'ex sindaco di Vado Ligure, Monica Giuliano, c'è scritto nero su bianco che Cairo (oltre a Cengio e alla zona di Vado-Quiliano, ndr) è tra i siti ritenuti idonei per installare l'inceneritore a servizio dell'intera Liguria", commenta la capogruppo Giorgia Ferrari.

"Anzi, rispetto agli altri siti, Cairo viene considerato il più idoneo. Lambertini ha sempre sostenuto che non c'era nulla di concreto, arrivando addirittura a definirci visionari. Ora scopriamo che questo studio contraddice quanto detto negli anni dal sindaco. In passato, sia il presidente della provincia che l'assessore regionale Giampedrone hanno menzionato la Val Bormida e in particolare Ferrania come possibili opzioni per ospitare l'impianto".

"Oggi in Consiglio comunale la risposta del primo cittadino è stata ambigua. Da un lato ha dichiarato che non c'è nulla di concreto, dall'altro che non ci sono le condizioni per accogliere proposte di insediamenti di impianti WTE o WTC sul nostro territorio - attacca la capogruppo - Se aspettiamo che venga presa una decisione, sarà troppo tardi, considerando quanto accaduto in passato. Quando la palla passa ai tecnici, la politica viene esclusa".

"Serve una posizione contraria netta. Bisogna dire 'no' senza condizioni, abbiamo già dato in passato. Inoltre, nello studio di Rina, la presenza di impianti per il trattamento dei rifiuti viene considerata un aspetto preferenziale. È necessario adottare una presa di posizione forte in Consiglio comunale. Abbiamo proposto di incontrarci in una riunione con i capigruppo per concordare un testo unitario che esprima un netto rifiuto. Il sindaco, contraddetto da questo studio nero su bianco, è motivo di preoccupazione. Non vorrei che fosse troppo tardi. Bisogna dare una svolta decisa, altrimenti continueremo a parlare di uno sviluppo del territorio legato alla gestione dei rifiuti", conclude la capogruppo Ferrari.

Immediata è arrivata la replica del primo cittadino Paolo Lambertini: "Non è vero che la Regione ha già deciso. Ha incaricato Rina di condurre un'indagine sulla gestione dei rifiuti in Liguria, fare il punto della situazione e analizzare gli impianti necessari per chiudere il ciclo. Nell'ambito delle aree che potrebbero ospitare il termovalorizzatore, ci sarebbe anche il comune di Cairo. Ma quella di Rina è solo un'analisi esclusivamente tecnica. Non c'è nessuna decisione da parte del mondo politico".

"Forse la Ferrari non sa che c'è già una delibera del Consiglio comunale di Genova, insieme ad Amiu, che si propone di ospitare un impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti a Scarpino. Questo rappresenta un orientamento politico", ha continuato il sindaco. "La nostra posizione è chiara da tempo: con la situazione attuale, Cairo non è disponibile ad accogliere nessuna nuova struttura. Ci sono già impianti per il trattamento dei rifiuti, una discarica e aziende chimiche. Tutte queste realtà si sono insediate durante l'amministrazione Briano, di cui la Ferrari faceva parte. Mi riferisco al biodigestore e alla Zincol, presenti nel loro programma elettorale, sui quali all'epoca non aveva espresso voto contrario".

"Forse per rifarsi una faccia politica, ha deciso di mettersi contro tutti, ma dovrebbe ricordare quanto fatto negli anni passati. Azioni che peraltro io non critico, perché tali aziende stanno facendo un buon lavoro. Non può venire a dire che noi siamo favorevoli a portare impianti che inquinano. Questo non lo accetto", conclude Lambertini.

Graziano De Valle

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