Riceviamo e pubblichiamo queste riflessioni di una lettrie.
"Sono Alice, ho 33 anni. Faccio parte di quel nutrito gruppo di persone che ad un certo momento della propria esistenza ha scoperto di soffrire di una malattia cronica. E fino a qui, tutto bene. Sì, perché i problemi non iniziano con la malattia in sé, per quanto in grado di stravolgerti la vita, bensì quando mossa dalla necessità di effettuare le svariate visite di controllo tenti invano di procedere con la prenotazione delle stesse.
A niente valgono gli sforzi personali, resta una missione impossibile.
Soldi sono stati spesi persino per creare il nuovo portale “Prenoto salute” della Liguria, un bel passo avanti, ho pensato, finalmente posso prenotare direttamente con pochi click dal mio pc senza trascorrere minuti su minuti in coda al telefono o di persona ai centri CUP.
Una vera illusione! Da questa primavera, giorno più giorno meno, non c’è nessuna traccia di disponibilità per effettuare una risonanza magnetica presso l’ospedale di Savona.
Così, piena di buone speranze, ho provato e riprovato di volta in volta aspettandomi che, prima o poi, qualcosa sarebbe apparso. I mesi sono trascorsi inesorabili, senza cambiamento alcuno, perciò, armata di una nuova ricetta con priorità, mi sono detta che quella fosse la volta buona: niente, il nulla, la desolazione più totale. Nemmeno se l’avessi voluta tra un anno, due o tre, proprio niente di niente.
Oggi sono qui, a cercare di condividere la situazione nella quale ci stiamo calando e che riguarda la nostra Sanità pubblica. Nessun problema per me, che sono fortunata: sono giovane, ho le forze per poter affrontare di petto la situazione, ho le possibilità economiche per deporre l’ascia da combattimento e fissare, alla fine arresa, un appuntamento tramite intramoenia.
Mi sono chiesta, però, se fossi solo io a trovarmi in una tale situazione e ad avere queste problematiche. Ho pensato a tutte le persone anziane e alla loro difficoltà nell’aggirarsi tra questi mille ostacoli, nel capire come possono muoversi per avere una semplice visita medica; a tutte le persone che non possono affrontare economicamente una malattia per la quale sarebbe nel loro diritto ricevere delle cure. Ecco, io non riesco a farmene una ragione, per cui ho iniziato a pormi molte domande: i medici stanno percependo l’oblio verso cui sono proiettate le strutture ospedaliere, possono fare qualcosa? Le persone, i cittadini, noi, che non riusciamo ad usufruire di questo fondamentale servizio pubblico cosa possiamo fare nel concreto? Davvero finisce così? Se sei nelle giuste condizioni ti curi, altrimenti bye bye arrangiati e non disturbare, grazie.
Vorrei poter chiedere al Governo cosa ha in mente, per quanto sia tristemente evidente, e se non sia il caso di metterci la faccia e dichiarare apertamente la fine degli Ospedali e l’inizio delle Cliniche private e di tutto ciò che ne comporta. Alla fine lo ringrazierei, quantomeno, per la chiarezza".