"In mare irato, in sùbita procella, invoco Te, nostra benigna stella". Il distico di Gabriello Chiabrera che si trova sulla sulla Torre Leon Pancaldo - la Torretta per i savonesi - è un'invocazione alla Madonna della Misericordia raffigurata nella statua di Filippo Parodi. Una preghiera rivolta alla Vergine da parte dei marinai che le chiedono protezione in caso di tempesta.
Purtroppo oggi quell'invocazione è illeggibile, cancellata dal passare degli anni. Lo è da tempo, nell'indifferenza di gran parte della città e delle amministrazioni che si sono susseguite. Una dozzina di anni fa, l'allora Vescovo Vittorio Lupi aveva lanciato una appello affinché l'iscrizione di quei versi venisse restaurata e tornasse ad essere un appello visibile per tutti, non solo per i devoti alla Madonna di Misericordia ma anche per tutta la città e chi la viene a visitare.
Nel 2015, era stato approvato all'unanimità in consiglio comunale un ordine del giorno presentato dal consigliere Giampiero Aschiero. Il documento, che impegnava l'allora amministrazione a restaurare i versi di Chiabrera, la scultura di Parodi e gli eventuali resti di affreschi degli stemmi di signorie precedenti alla Repubblica di Genova (Sforza, Francia e forse anche Comune di Savona), è rimasto lettera morta e quella scritta ha continuato a sbiadire.
La precedente giunta aveva approvato un piccolo intervento di manutenzione della Torretta, con lavori sulla terrazza e per l'adeguamento delle scale di scale che collegano i cinque livelli sovrapposti. Per quel progetto in corso aveva sospeso la valutazione della proposta di Amni di installare una di targa riportante l'invocazione alla Vergine, perchè quei versi non venissero dimenticati.
Per diversi anni la Torretta è stata inserita tra i luoghi del cuore del Fai, ma non è mai riuscita a superare i 22 voti, con i tempo che ha cancellato le parole del Chabrera anche nella memoria dei savonesi.