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Attualità | 23 maggio 2025, 15:00

“Proposta insufficiente” per il contratto integrativo aziendale: il 24 maggio i lavoratori di Lidl Italia incrociano le braccia

Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs avanzamenti troppo bassi rispetto agli utili e un'organizzazione del lavoro da rivedere

“Proposta insufficiente” per il contratto integrativo aziendale: il 24 maggio i lavoratori di Lidl Italia incrociano le braccia

I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno indetto lo sciopero delle 23mila lavoratrici e lavoratori di Lidl Italia, per il prossimo 24 maggio, a seguito della rottura del tavolo di trattativa per il Contratto Integrativo Aziendale. Protesta che riguarderà quindi anche i punti vendita della nostra provincia.

“Gli avanzamenti parziali che Lidl ha fatto in questi mesi non sono sufficienti - affermano le tre organizzazioni sindacali -, soprattutto a fronte dell’oltre 1 miliardo di utili che l’azienda ha registrato negli ultimi 5 anni”.

L’azienda ha infatti deciso, come ricordano le sigle sindacali, di presentarsi in trattativa proponendo solo 150 euro annui di buoni spesa, “una proposta inaccettabile, che non tiene conto delle condizioni di lavoro di migliaia di lavoratrici e lavoratori oltre il 70% part-time, a cui si chiede un rendimento altissimo, eccessiva flessibilità e carichi di lavoro insostenibili”.

Distanza anche dalle richieste dei sindacati che sul tavolo del confronto avevano posto la costituzione di un premio di risultato, l’introduzione di una quota fissa aggiuntiva di salario e il riconoscimento dei buoni pasto.

Nessuna nostra proposta è stata accolta, è tempo di mobilitarci con le lavoratrici e i lavoratori che meritato un contratto integrativo che migliori sia la parte salariale che l’organizzazione del lavoro” chiosano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.

LIDL propone un importo una tantum e buoni spesa, rifiutando di affrontare i nodi strutturali legati a carichi di lavoro insostenibili e turnazioni penalizzanti, soprattutto per chi lavora part-time — condizione molto diffusa anche nei punti vendita savonesi.

Non è più tollerabile che i sacrifici dei dipendenti vengano liquidati con misure estemporanee. La produttività dell’azienda cresce grazie a noi: vogliamo il nostro giusto ritorno, non briciole,” denunciano con forza Filcams, Fisascat e Uiltucs di Savona.

Dopo settimane di stallo e nessuna apertura concreta da parte dell’azienda, le tre sigle sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione, con sciopero per l’intero turno e blocco di straordinari e supplementari.

Nella Provincia di Savona, LIDL conta 5 punti vendita e circa 150 dipendenti, che anche questa volta dimostreranno compattezza e determinazione nella lotta per i propri diritti.

Redazione

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