Sono otto gli eco-controllori che Sea-s, una volta diventato operativo l’intero nuovo sistema di raccolta, manderà sul territorio per verificare che i savonesi facciano una corretta differenziazione dei rifiuti (quattro eco-controllori hanno già i requisiti necessari, mentre altri quattro sono in formazione).
Il Codacons ha verificato tramite i propri legali se ci possa essere una eventuale violazione della privacy legata all’esame dei rifiuti per sanzionare chi differenzia in modo scorretto.
"Sì, il controllo della spazzatura può rientrare nella violazione della privacy, specialmente quando implica l'ispezione di dati personali contenuti nei rifiuti – spiega Marco Perlo di Codacons – senza un'adeguata base legale o informativa. Il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso preoccupazioni riguardo all'ispezione indiscriminata dei rifiuti, sottolineando che potrebbe ledere la riservatezza dei cittadini".
Sono due i punti chiave evidenziati da Codacons; il primo riguarda i dati personali presenti nei rifiuti.
"La spazzatura – prosegue Perlo – può contenere informazioni personali come nome, indirizzo, documenti, dati sanitari, ecc., che, se esposti, possono essere usati per identificare l’individuo".
Il secondo punto riguarda le ispezioni indiscriminate. "Il Garante ha chiarito che i controlli generalizzati sui rifiuti per verificare la corretta differenziazione possono violare la privacy – prosegue il Codacons – soprattutto se non giustificati da fondati sospetti o se vengono utilizzati metodi che espongono i dati personali, come sacchi trasparenti".
Sebbene sia lecito sanzionare l'abbandono dei rifiuti, il Garante sottolinea che le ispezioni devono essere limitate e mirate, e che i Comuni devono adottare misure per proteggere la privacy dei cittadini durante i controlli.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza, il Codacons Savona spiega che l’installazione di telecamere per il controllo della raccolta differenziata è ammessa se finalizzata a un obbligo legale, ma deve rispettare i principi di trasparenza e informare adeguatamente i cittadini sul trattamento dei dati.
In sintesi, il controllo della spazzatura, se fatto in modo indiscriminato o senza le dovute precauzioni, può ledere la privacy dei cittadini, mentre ispezioni mirate e sistemi di videosorveglianza devono essere giustificati e rispettare i principi di protezione dei dati personali.
A favore della privacy dei cittadini ci sono anche due sentenze della Cassazione.
"In due casi – spiega il gruppo Savona Intelligente – la Corte di Cassazione ha chiarito che l'ispezione generalizzata dei sacchi della spazzatura, anche da parte delle autorità competenti, non è consentita e rappresenterebbe una violazione della normativa sulla protezione dei dati personali".
Intanto il gruppo Savona Intelligente, promotore della raccolta firme per ottenere cassonetti intelligenti in tutta la città, supporta gratuitamente i cittadini che intendono inviare segnalazioni e informazioni tramite mail su disservizi nella raccolta, in modo da poterle raccogliere in un dossier ed inviarle agli enti preposti.














