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Attualità | 18 luglio 2025, 09:30

Savona e il caos della raccolta differenziata: tra mastelli rifiutati, bidoni condominiali ovunque, passaggi saltati e cittadini divisi

Da quando sono partiti gli incontri di Sea-S per informare sul porta a porta parecchie cose non hanno funzionato. Ma di chi è la responsabilità?

C’è qualcosa di profondamente simbolico in quei sacchi gialli della spazzatura, anzi della "rumenta" per dirla alla savonese, che si vedono sui marciapiedi cittadini, sulle strade o vicino ai cassonetti. Non è solo degrado urbano: è l’immagine plastica (è il caso di dirlo) di una città che non è in grado di passare fluidamente ad un nuovo sistema di raccolta, il porta a porta, fatto in gran parte delle città d'Italia, dai capoluoghi di regione a  piccoli Comuni dell'entroterra.

E di fronte ai cassonetti stracolmi di questi giorni scatta la caccia al colpevole. Sono i cittadini che vanno "educati"? O sono i "sabotatori" che lo fanno di proposito per mettere in difficoltà l'amministrazione e per ripicca? E' Sea-S che non è in grado di gestire il servizio e dovrebbe assumere più personale, come dicono i sindacati? E' l'amministrazione che dovrebbe governare e gestire il tutto ma non è in grado e scarica la colpa su Sea-S e sui savonesi "incivili"? Tutte queste domande hanno probabilmente una risposta in parte positiva. Si tratta, quindi, di un mosaico di fattori. 

Savona, nel 2025, è ancora lontana dagli standard minimi richiesti in fatto di raccolta differenziata. I dati regionali del 2024 la collocano al 47,62%, numeri che quest'anno sarebbero già saliti con l'avvio del nuovo sistema.

Il porta  a porta va fatto ma, come spesso accade, tra la teoria e la pratica si è aperto un abisso di gestione confusa, malcontento, resistenza e – in certi quartieri – un vero e proprio disastro.

Si è agito con superficialità: questo è quanto vanno contestando molti cittadini, molti dei quali non si esprimono direttamente ma confidenzialmente. Prima viene chiesto ai savonesi di palazzi con più di 12 utenze di tenere i bidoni in spazi privati, compresi gli androni dei portoni, incaricando e pagando qualcuno del palazzo ad esporli per il passaggio di Sea-S. Tutto senza che venisse fatto uno straccio di sopralluogo - le verifiche sono state fatte "sulla carta" - e che tenesse conto di tutte le criticità: androni stretti, con accesso difficile o con abitazioni a piano terra. Ma soprattutto senza considerare normale il fatto che nessuno volesse i bidoni di spazzatura puzzolenti nel proprio portone, anzi quasi scandalizzandosi del fatto che i savonesi si opponessero.

Con la sollevazione popolare, e le oltre 5mila firme raccolte dal gruppo Savona Intelligente che chiede cassonetti con la scheda in tutta la città, l'amministrazione comunale ha capito che qualcosa non funzionava e ha chiesto a Sea-S di rivedere la cosa.

Però nessuno a Savona vuole gli odiati mastelli, usati in molti altri comuni. Allora via ai sopralluoghi per mettere i bidoni condominiali (sopralluoghi che avrebbero dovuto essere fatti prima e non all'ultimo, di corsa), agli incontri con gli amministratori, ancora più imbufaliti dei cittadini, per arrivare ad una nuova decisione, su richiesta dei savonesi. Per la maggior parte dei condomini, che siano con più o meno di 12 utenze, si è passati a piccole isole ecologiche con i bidoni condominiali sul suolo pubblico e, quando è stato possibile, in cortili o spazi privati.

I bidoni condominiali poi - distribuiti dai poveri dipendenti di Sea-S, che si dice siano sovraccarichi di lavoro e che quando passano per la raccolta o a svuotare i cestini cercano di farsi notare il meno possibile quasi camminando rasenti ai muri -  in alcune vie nel Ponente non sono ancora arrivati (ufficialmente la raccolta è partita il 14 luglio). Ad alcune famiglie sono stati consegnati i calendari di raccolta sbagliati, alcuni cittadini non hanno ancora capito cosa si deve fare, se buttare già la spazzatura nei bidoni condominiali con le chiavi e o nei vecchi cassonetti.

In questi mesi si sono così moltiplicate le petizioni, comprese quelle a fini politici, gli appelli al difensore civico, le proteste, le chiamate indignate, telefonate e mail a Sea-S che non sembra in grado di smistare tutte le segnalazioni di disservizio, circa 300 telefonate al giorno.

Tutti parlano, pochi ascoltano. La politica si difende dicendo che “il cambiamento porta disagi”, ed è vero. I cittadini, dal canto loro, spesso criticano ma non sempre collaborano, dimenticando che la città è un luogo condiviso che richiede corresponsabilità. E lo dimostrano i tanti ingombranti da sempre lasciati accanto ai cassonetti quando con una semplice chiamata al numero verde di Sea-S si può fissare un appuntamento e il materiale viene raccolto davanti a casa. O le deiezioni canine non raccolte a impestare i marciapiedi cittadini, a causa di padroni incuranti e ignoranti del fatto che su quei marciapiedi hanno diritto di passare anche persone non vendenti senza impestare il bastone bianco o le scarpe, o disabili in sedia a rotelle.

E poi c'è l'uno contro l'altro: il vicino del civico 1 che ha i mastelli contro quello del civico 2 che invece ha i bidoni condominiali, o quello del Levante che va a buttare la spazzatura nei cassonetti del Ponente, quello che come una piccola vedetta lombarda scova i "pendolari della rumenta" e così via.

Insomma, un vero e proprio caos, bisogna dirlo. Ma non si può chiedere ai savonesi di “fare la differenziata” come si chiede di fare un sacrificio. Sono gli stessi cittadini, o almeno la gran parte che intende assumersi responsabilità, a chiedere di essere coinvolti in un progetto che abbia senso, che sia equo, che funzioni e accompagnarli nel modo giusto nel passaggio al nuovo sistema. Servono controlli. Serve punire gli incivili, ma anche facilitare i virtuosi, mentre la  "tariffa puntale", per ora, non è altro che la somma di due parole vuote.

Leggi le lettere e le considerazioni: Porta a Porta a Savona: la voce ai cittadini

Per le tue riflessioni sul sistema di raccolta differenziata nel Comune di Savona, scrivi a direttore@savonanews.it

Elena Romanato

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