«Sono un figlio di sant’Agostino, un agostiniano»: si è presentato così al mondo intero Leone XIV, il primo papa agostiniano della storia. Con lui la Chiesa riscopre sant’Agostino di Ippona, uno tra i grandi padri del cristianesimo. La sua opera più famosa sono le Confessioni, la sua frase più celebre, così viene tradizionalmente riportata, è «Ama e fa ciò che vuoi».
Chi è sant’Agostino che si festeggia il 28 agosto
Agostino (354-430) nacque a Tagaste, l’odierna Souk-Ahras, in Algeria. Sua madre, Monica, era una fervente cristiana, mentre il padre, Patrizio, era pagano e si convertì solo in punto di morte.
Ambizioso, intellettuale vivacissimo e capace, attraversate esperienze turbolente varie, cercò fortuna a Roma, dove giunse con una compagna e col figlio da lei avuto, Adeodato. Giusto il tempo di far conoscere qualità e voglia d’emergere ed ecco l’avventura a Milano, alla corte imperiale, con l’insoddisfazione d’un uomo che crede di cercare potere e invece insegue bisogni d’infinito e di verità.
La sua conversione al cristianesimo venne influenzata profondamente dalla predicazione del vescovo sant’Ambrogio e dalla fede incrollabile della madre. In un momento di crisi interiore, Agostino racconta nelle sue Confessioni di aver udito una voce di bambino che diceva: «Tolle, lege (Prendi e leggi)». Aprì la Bibbia e lesse un passo della Lettera ai Romani: fu l’inizio della sua nuova vita in Cristo.
Dopo il battesimo ricevuto da Ambrogio nella notte di Pasqua del 387, Agostino lascia Milano e fa ritorno in Africa. Non sa che là diventerà prete e poi vescovo. La madre Monica che l’aveva seguito sin lì al porto di Ostia s’ammala e muore. Su di lei annoterà uno dei pensieri che spiritualmente sintetizzano il succo del mistero cristiano: «Signore, non ti chiedo perché me l’hai tolta, ma ti ringrazio perché me l’hai data».














