Un altro passo avanti nel recupero del San Giacomo, il complesso monumentale che rappresenta una delle testimonianze più preziose della storia artistica e religiosa della città.
Il Comune di Savona ha affidato all’architetto Fernando Russo l’incarico per la progettazione del secondo lotto di interventi di rifunzionalizzazione e restauro conservativo del complesso monumentale di San Giacomo, comprendente l’ex chiesa, la cappella e i chiostri. L’importo complessivo dell’incarico ammonta a 124.976 euro, Iva e oneri inclusi, e sarà finanziato con l’avanzo di amministrazione del bilancio 2025.
Il progetto costituisce la naturale prosecuzione del primo lotto, già avviato e tuttora in corso, che ha consentito di realizzare i primi interventi di consolidamento strutturale e di risanamento delle superfici. Con il secondo lotto si punta a completare i lavori nelle aree rimaste escluse, affrontando le criticità ancora presenti in termini di stabilità e degrado. Sono previsti interventi di consolidamento delle volte a crociera, delle colonne, dei capitelli e dei pilastri attraverso l’impiego di tecniche avanzate e materiali compositi, oltre al restauro degli intonaci e delle facciate con l’utilizzo di malte storiche compatibili e pigmenti naturali.
Il progetto comprende anche il completamento degli impianti elettrici e speciali, il recupero delle pavimentazioni del chiostro 1 secondo le modalità già adottate nel chiostro 2 e la revisione della scala di collegamento al pontile, che verrà rifatta in pietra.
Dal punto di vista storico-artistico, il restauro riguarderà anche le superfici decorate della chiesa, delle cappelle e dei chiostri, con operazioni di consolidamento delle pitture e reintegrazione delle lacune.
Lo scorso aprile la giunta Russo ha approvato una variante tecnica e suppletiva al progetto di restauro conservativo dell’ex chiesa, della cappella e dei chiostri del complesso del San Giacomo, annoverato tra gli interventi strategici di Savona finanziati con fondi del Pnrr.
La variante, simile a quella già adottata per Palazzo della Rovere, recepisce e formalizza una serie di attività già concordate nel corso dell’esecuzione dei lavori con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, senza modificare la natura dell’intervento né le sue finalità originarie.














