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Attualità | 18 ottobre 2025, 12:04

Savona, lavori al fossato del Priamar ancora fermi. Becco: "Lavoriamo a nuove soluzioni progettuali"

L’intervento sarà realizzato in armonizzazione con quello dell’ex ostello, che prevede di rendere accessibile l’edificio dal lato del fossato

Il parcheggio sotto al Priamar, nella parte superiore, è stato chiuso nel maggio di tre anni fa per l’avvio dei lavori di risistemazione del fossato di Levante, compreso tra gli oneri di urbanizzazione del Crescent 2 insieme alla copertura della galleria portuale e del terreno circostante, e alle nuove alberature lungo via Impastato. Una parte degli oneri, oltre a una quota che è stata monetizzata (960 mila euro), è stata destinata a questi interventi.

A distanza di tre anni i lavori non hanno fatto passi avanti dopo i ritrovamenti di alcuni reperti. La zona è sempre transennata e invasa da erbacce e piante

Nell’area interessata dai cantieri erano emersi due tunnel: uno che porta all’anfiteatro, al di sotto dell’ex Ostello della Gioventù, e un secondo che conduce al bastione, fino ad allora dimenticati, oltre a due grandi archi e alle fondamenta di tre vecchi forni della Tardy & Benech, storica industria siderurgica savonese risalente alla metà dell’Ottocento. È stata riportata alla luce anche una strada in ciottolato di epoca settecentesca.

Era così arrivato uno stop ai lavori per consentire alla Soprintendenza di effettuare le verifiche del caso sui reperti. Questo ha imposto una revisione del progetto originario.

“I lavori del fossato sono opere previste dalla convenzione del Crescent 2 – spiega l’assessore all’Urbanistica Ilaria Becco – che prevedeva di riportare il fossato alla sua quota originaria. Sono state quindi realizzate importanti opere di scavo che hanno portato alla luce molti ritrovamenti, sia riferiti alle strutture delle ex Italsider sia a quelle più antiche della fortezza”.

“Alla luce dei ritrovamenti – prosegue Becco – è stato necessario rivedere il progetto originario di sistemazione dell’area. A ciò si aggiunge che, con decreto pubblicato il 13 settembre 2025, è stato formalmente finanziato l’intervento di realizzazione di residenze universitarie nel bastione di San Bernardo, che prevede di rendere accessibile l’edificio dal lato del fossato”.

Il finanziamento non è destinato al Comune, ma la richiesta è stata presentata da Aliseo, ente che gestirà anche la fase realizzativa (importo delle opere finanziate: 5.074.486 euro).

“Questo importante elemento – conclude Becco – fornisce l’opportunità di immaginare un nuovo disegno delle aree del fossato che tenga conto della presenza di questa nuova funzione. Si sta lavorando anche con la Soprintendenza a nuove soluzioni progettuali che possano assicurare l’adeguata accessibilità allo studentato e la massima fruibilità degli spazi del fossato”.

Elena Romanato

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