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| 30 luglio 2009, 16:15

Loano:serata di operetta per centro terapia del dolore Asl2

Loano:serata di operetta per centro terapia del dolore Asl2

Lunedì 3 agosto al Giardino del Principe di Loano torna l'operetta

per il Santa Corona di Pietra Ligure. Grande serata di musica e spettacolo organizzata dall'Ospedale Santa Corona dell'Asl2 Savonese e dal Comune di Loano. L'incasso dello spettacolo "Al cavallino bianco", l'operetta di Hans Müller-Binigen e Erik Charell, che la Compagnia d'Operette Corrado Abbati di Reggio Emilia porterà in scena lunedì 3 agosto, alle ore 21,15, nella splendida cornice del Giardino del Principe di Loano, sarà interamente devoluto al Centro di terapia di dolore del Santa Corona, diretto dal Dr. Marco Bertolotto.

 

Corrado Abbati, fondatore della Compagnia di Operette che porta il suo nome, da anni contribuisce a tenere viva la grande tradizione dell'operetta, riportando agli antichi splendori capolavori come "La vedova allegra" di Lehár, "Il pipistrello" di Strauss e "La principessa della Czarda" di Kalman.

 

La trama

Siamo in Austria, sul lago di S. Wolfgang, dove è situato l'Hotel Al Cavallino Bianco. Il primo cameriere dell'Hotel, Leopoldo, ama la bella proprietaria Gioseffa che però non lo degna di uno sguardo perché rivolge le sue attenzioni ad un giovane cliente italiano, l'avvocato Giorgio Bellati che, come ogni anno, trascorre le sue vacanze sul lago. All'Hotel arrivano Zanetto Pesamenole, ricco industriale, e sua figlia Ottilia. Padre e figlia sono in vacanza in Austria per ritemprarsi, visto che hanno una causa pendente con un certo Cogoli, industriale padovano. Sebbene il primo incontro fra il giovane Bellati e la bella Ottilia, non sia dei più felici, Leopoldo intuisce che fra i due potrebbe nascere un amore e così, anche per allontanare Bellati dalle premure della signora Gioseffa, organizza un incontro vis a vis fra Bellati ed Ottilia ma, pur riuscendo nel suo intento, viene licenziato in tronco da Gioseffa. Leopoldo parte disperato. Cogoli, intanto, manda al Cavallino Bianco suo figlio Sigismondo con la speranza che si innamori di Ottilia, in modo da finire, con un matrimonio, la causa con Pesamenole. Sigismondo, "figlio di papà", viziato e un po' snob, si invaghisce invece di Claretta, una ragazza che ha buffi difetti di pronuncia e che non è certo ricca. Lei e il padre, il buffo professor Hinzelmann, possono permettersi un piccolo viaggio solo ogni tre anni a causa delle loro non floride condizioni finanziarie. A questo punto le cose sono veramente complicate. Leopoldo ama Gioseffa, Gioseffa ama Bellati, Bellati ama Ottilia, Ottilia dovrebbe sposare Sigismondo che invece è invaghito di Claretta e nel bel mezzo di queste tresche amorose arriva l'Arciduca. Leopoldo riesce ad ottenere dal consiglio comunale che l'Arciduca sosti per una notte Al Cavallino Bianco; Gioseffa, per ringraziarlo, lo riassume. Tutti si preparano ad accogliere l'Arciduca con il massimo della cortesia, ma nel bel mezzo della festa, Leopoldo fa una gran scenata di gelosia e tutto perché Gioseffa stava "amabilmente" conversando con Bellati. Gioseffa si scusa con l'Arciduca che comprende e l'indirizza verso Leopoldo: "non bisogna cercare la felicità lontano quando la si ha a portata di mano". Il lieto fine non è lontano. Le coppie sono ormai formate: Sigismondo e Claretta, Bellati e Ottilia, Leopoldo e Gioseffa. E il processo? Anche quello a lieto fine con buona pace del buffo Zanetto Pesamenole.

"Al Cavallino Bianco" è ancora oggi rappresentato nei più importanti teatri d'Europa e il lavoro è sempre stato eseguito di fronte a teatri esauriti. Come tutti i grandi successi teatrali, anche quello de "Al Cavallino Bianco" ha la sua piccola storia, legata in gran parte alla curiosa singolarità che la sua musica, pur firmata generalmente da Ralph Benatzky, in realtà è dovuta a ben cinque compositori. Ed è questa particolarità che la rende così fresca, varia e gioiosa unita alla schietta comicità della spiritosa commedia: un'allegra satira della villeggiatura presso i laghi d'alta montagna che nel 1930 suscitò ondate di ilarità sulle scene tedesche. "Al Cavallino è l'hotel più bel, è il dolce asilo che invita a farci godere la vita" In questi versi c'è sicuramente la sintesi del nuovo adattamento di Abbati: due ore di puro divertimento, un "dolce asilo" in uno spettacolo che sembra un fuoco d'artificio, una coppa di champagne, un rifugio di armonia e letizia dove anche lo spettatore si sente in vacanza, allietato da marce folkloristiche e ritmi sincopati, quadri di elegante spettacolarità e colpi di scena che portano all'immancabile "happy end" che vede coinvolti tutti i simpatici personaggi del palcoscenico ed i felici spettatori in platea.

 

Le musiche sono di Ralph Benatzky con la direzione musicale di Marco Fiorini. L'evento, che finanzierà l'acquisto di importanti attrezzature per il Centro di Terapia del Dolore, ha un duplice valore: per il fine solidale che ha ispirato l'organizzazione dell'evento e per l'alto livello artistico della compagnia che ha portato in scena più volte questo spettacolo, con grande successo.

I biglietti (intero 18 Euro - ridotto 16 Euro previsto un diritto di prevendita di 0,50 euro) sono in vendita e prevendita presso Lollipop Dischi in Via Garibaldi 64 a Loano, telefono 019.675.488.

 

 

 

gemma siri

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