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Savona | 02 maggio 2014, 09:36

Savona ed Albenga le due piazze dedicate ai disoccupati per la Festa dei lavoratori

Tirreno Power, Bombardier, Piaggio, Fruttital e circa 25 mila disoccupati questo il quadro che fotografa la situazione in provincia di Savona

Savona ed Albenga le due piazze dedicate ai disoccupati per la Festa dei lavoratori

Ieri 1 maggio Festa dei Lavoratori, ma la domanda che si sono fatti in molti, praticamente tutti, è stata : ma si può parlare di festa? C’è davvero qualcosa da festeggiare quando il numero dei disoccupati è in continuo aumento e quando le aziende della zona sono sempre più in crisi?

Sarebbe forse più giusto parlare di “commemorazione” del lavoro più che di “festa” , questo il pensiero pressoché unanime  che si percepiva ieri girando tra le vie di tutte le città del ponente ligure e leggendo chi, affidando le sue parole ai social network ha voluto esprimere la propria rabbia e la propria opinione.

Proprio di questo si è parlato ieri durante due manifestazioni organizzate dalle associazioni dei sindacati. La prima a Savona e la seconda ad Albenga iniziate entrambe in contemporanea alle 10 del mattino che con comizi e cortei hanno voluto dare una fotografia del nostro territorio.

Ed allora a Savona tra i temi trattati naturalmente hanno avuto particolare rilievo la situazione relativa a Tirreno Power, Piaggio Aereo e Bombardier, tre importanti aziende che, come sappiamo sono in una situazione di grossa crisi.

Molte le famiglie e i lavoratori coinvolti che rischiano di rimanere presto senza un impiego ed un unico grande slogan ad unirli “Se non c’è lavoro non c’è futuro!”.

Poche parole che però arrivano immediatamente a tutti coloro che le ascoltano e così ci dice Fulvia Veirana, segretario generale della CGIL di Savona “Sono oltre 25 mila i disoccupati nel savonaese. La situazione è molto difficile, drammatica. Se alcuni deboli segnali di ripresa sembrano arrivare a livello nazionale, ciò sembra non valere per la provincia di Savona dove negli ultimi mesi, anzi, sempre più fabbriche ed attività hanno chiuso i battenti lasciando uno scenario davvero difficile.- aggiunge poi – Le due manifestazioni servono proprio a questo, a fare vedere che ci siamo e che si deve intervenire per riuscire a cambiare le cose”.

Ad Albenga invece il comizio è iniziato in Piazza del Popolo dove si sono incontrate molte persone e molti rappresentanti sindacali.

A spiccare la presenza dei dipendenti Fruttital che sono costretti ad affrontare una situazione sempre più difficile ed è proprio loro che abbiamo voluto ascoltare in questa piazza per poter sentire il punto di vista diretto di quelli che troppo spesso subiscono le decisioni dei vertici, magari dopo anni di duro lavoro e di sacrificio.

Vogliamo essere ascoltati! Forse i numeri che ci riguardano sono meno eclatanti, siamo “solo” una 40ina di dipendenti, ma non bisogna dimenticare, che non ci siamo solo noi, ma ad essere coinvolte sono anche le nostre famiglie”.

Altri poi “Una vita intera impiegata in Fruttital, lavorando, anche molto duramente, molti di noi a fare straordinari non retribuiti per una vita, ed ora? Non sappiamo cosa ci riserva il futuro ed intanto i proprietari della Fruttital sono ancora là e non si attivano per darci il loro sostegno, il loro aiuto. Probabilmente non gli interessa

Da quel che mi risulta non è neppure stato ancora presentato il piano per la riconversione della struttura. Quando potrà diventare a questo ritmo la “famosa” Piattaforma commerciale di medie dimensioni nella quale dovremmo essere ricollocati? Non crediamo più alle favole purtroppo e troppe volte ci sono state raccontate delle cose semplicemente per prendere tempo. Noi però ci ritroviamo ora senza lavoro, con la cassa integrazione scaduta, la proroga che per i tempi tecnici ancora non è arrivata e quelli di noi che vivono di lavoro non sanno come affrontare i prossimi mesi”.

Ci spiega Luca Marcesini RSU “Era prevista la possibilità di accedere al fondo Filse attraverso il quale i lavoratori dovevano avere la possibilità di ottenere la loro mensilità in attesa della proroga della Cassa. Abbiamo ottenuto un rifiuto da parte delle banche che avrebbero dovuto attraverso tale fondo anticipare le somme necessarie ai dipendenti perché ad essere garante, in base ad accordi contrattuali, dovrebbe essere la Fruttital, ma data la sua situazione, le banche non accettano tale rischio e, ad andarci di mezzo, ancora una volta i dipendenti”.

Questo, dunque, il quadro emerso dalla giornata di ieri, dove a fianco di tutti coloro che approfittando delle belle giornate hanno voluto dedicarsi al relax, c’erano anche i disoccupati che, invece, hanno voluto fare sentire la loro voce e si aspettano delle risposte chiare dalle istituzioni.

Mara Cacace

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