/ Eventi

Eventi | 25 febbraio 2015, 08:46

Stoffe e antichità dell'Abbazia di Ferrania

L'appuntamento è per sabato 7 e domenica 8 marzo dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00, con accoglienza nell'area antistante la chiesa abbaziale

Stoffe e antichità dell'Abbazia di Ferrania

La Diocesi di Acqui in occasione della 3° giornata dei musei ecclesiastici, promossa dall’A.M.E.I, ha scelto di portare all'attenzione della collettività il complesso abbazziale di Borgo San Pietro di Ferrania. Grazie alla disponibilità del parroco e di un gruppo di volontari, sarà possibile conoscere la storia dell'antica abbazia e scoprirne i suoi piccoli tesori artistici: dai manufatti tessili (piviali, pianete, dalmatiche, tunicelle dal XVII al XIX secolo) agli arredi liturgici e processionali in argento. Ad arricchire il percorso si potranno osservare documenti e testi del 1600 e antifonari del 1700 che faranno ripercorrere la vita di culturale e spirituale di questa antica Abbazia.

L'abbazia venne fondata nell'anno 1096 per volere di Bonifacio del Vasto (qui verrà tumulata nel XII secolo la sua seconda moglie Agnese di Poitiers, nuora di Adelaide di Susa, di cui si ha testimonianza grazie alla lapide conservata nel complesso abbaziale) e del nipote Enrico del Vasto Ebbe come primo superiore preposito il futuro arcivescovo di Milano, Pietro Grossolano. Notizie di donazioni di terre ai canonici regolari di Sant'Agostino si hanno nel 1097 e nel 1111. Nel 1179  vi è sottoposto l'ospedale di Fornelli e l'annessa chiesa di Santa Maria in Pallare.

Nel 1345 i Del Carretto  entreranno in contrasto con la famiglia astigiana degli  Scarampi per la giurisdizione su "Ferranica", antico nome di Ferrania. La contesa sarà chiusa a favore degli Scarampi direttamente dall'arcivescovo di Genova.

Nel 1400 si ha notizia della totale mancanza di canonici, ma l'abbazia rimase soggetta alla Santa Sede. In seguito venne affidata in patronato ad Antonio Scarampo con l'obbligo di ripristinare gli edifici fatiscenti.

Nel 1747 con l'estinzione della famiglia Scarampi la proprietà della struttura, nel frattempo decaduta a semplice commenda (dedicata ai santi Maurizio e Lazzaro), venne riconosciuta solo in epoca napoleonica dopo una lunga lite al marchese Seyssell d'Aix. Il possedimento fu quindi acquistato nel 1818 dal marchese Marcello Luigi Maria Durazzo e nel 1848 passò in eredità alla figlia Nicoletta, e quindi al figlio di questa, Marcello De Mari che diede grande impulso all'attività agricolo-forestale del luogo, trasformando il complesso in tenuta agricola.

L'appuntamento è per sabato 7 e domenica 8 marzo dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 18,00, con accoglienza nell'area antistante la chiesa abbaziale.

Simone Ferraro

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium