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Finalese | 14 dicembre 2016, 14:00

A Calice Ligure rinasce la Casa del Console

La prima mostra, dal 17 dicembre al 12 marzo, si intitolerà: "1970 - Presenze d'arte a Calice Ligure", con opere dei più grandi artisti del primo periodo calicese

A Calice Ligure rinasce la Casa del Console

A Calice Ligure rinasce, dopo un intervento di restauro protrattosi per quasi cinque anni, la “Casa del Console”, la villa-museo che ha ospitato per lungo tempo i capolavori di quella che fu la vivace scena dell’arte contemporanea calicese degli anni ’70 e ’80. A inaugurare la rinata attività del museo sarà la mostra intitolata: “1970 – presenze d’arte a Calice Ligure”, con opere 10 artisti che animarono il primo periodo calicese: Gianni Bertini, Fernando De Filippi, Umberto Mariani, Aldo Mondino, Carlo Nangeroni, Urano Palma, Sergio Sarri, Emilio Scanavino, Giangiacomo Spadari e Tino Stefanoni.

L’inaugurazione si terrà sabato 17 dicembre alle ore 17 e la mostra proseguirà fino al 12 marzo, visitabile al sabato e alla domenica dalle 16.30 alle 19.30 o in altri orari su appuntamento, chiamando il Comune.

Inoltre, nel giorno dell’inaugurazione, sarà proiettato nella sala multimediale l’episodio dedicato a Calice Ligure di “Cronache Italiane”, un programma culturale che negli anni ’70 andava in onda su Rai 1 attorno alle 19. In questa puntata si vedono interviste agli artisti che all’epoca avevano scelto la dimora calicese, come Scanavino, Mondino, Cusumano e Nangeroni, alternate a quelle di personaggi del posto, come il sindaco di allora, il farmacista, i commercianti e altre figure conosciute in paese. A completare il tutto, accanto alle opere, centinaia di fotografie d’epoca che ci offrono un ritratto fedele e ancora oggi emozionante di quelli che erano i fermenti culturali del tempo.

A lavorare duramente per la rinascita della Casa del Console è un team di persone voluto dal sindaco e comprendente alcune figure altamente qualificate, come galleristi, fotografi, esperti di storia dell’arte, studiosi di arte contemporanea e critici, ma anche conoscitori del tessuto sociale e culturale dell’epoca: Giorgio Bagnasco, Daniele Decia, Teo De Luigi, Virgilio Ferrarotti, Serena Folco, Alda Fontana, Anna Graffione, Antonio Pastorino, Silvano Rosa, Fulvio Rosso, Nicolò Scarabicchi, Fabrizio Sibona, Mario Valente e Raffaella Viola. Ovviamente, per quando terminerà la mostra, a marzo, sono già in cantiere numerosi progetti. La volontà, ci spiegano gli organizzatori, è quella di focalizzarsi sugli artisti che hanno amato Calice in passato, ma anche di far rivivere questo paese catalizzando nuove energie e nuova creatività in futuro.

Commenta Daniele Decia, nato e cresciuto a Calice ma oggi gallerista d’arte a Milano: “Sarebbe gravissimo che a Calice andasse persa la memoria di qualcosa che oggi entra a pieno titolo nei libri di storia dell’arte e che rappresenta un fenomeno unico a livello ligure”.

Aggiunge Fulvio Rosso, storico fotografo: “Non bisogna dimenticare il passato, ma nemmeno vivere di ricordi, per questo intendiamo dare spazio e visibilità a nuove leve creative. Un museo che non vive è solo una scatola vuota”.

E la storia di Calice Ligure e dei suoi rapporti con gli artisti è qualcosa di unico e bellissimo: tutto ebbe inizio quasi per caso, quando Emilio Scanavino decise di comprare casa qui per creare quello che poi fu il laboratorio dei suoi ultimi anni di vita. In questo luogo l’artista chiamò a sé tutti gli amici, creando uno straordinario polo d’avanguardia culturale che in alcuni momenti arrivò a far contare sul territorio cittadino più di quaranta abitazioni di pittori di livello internazionale, molti dei quali si trattennero per lunghi anni, dando vita a Calice ad alcuni dei loro cicli creativi più ispirati.

In questa sua permanenza, Scanavino strinse amicizia con Remo Pastori, titolare della galleria d’arte “Il Punto” a Calice, persona di straordinaria competenza e grande sensibilità artistica, ritenuta particolarmente influente negli ambienti culturali nazionali. Fu proprio Pastori a raccogliere la propria collezione con l’obiettivo di dar vita a una fondazione museale. E infatti, la maggior parte delle opere esposte dal 17 dicembre al 12 marzo proviene proprio dalla Collezione Remo Pastori.

In questo momento la Casa del Console è un “work in progress”: tanti sono i progetti di rilancio e di riqualificazione, che vanno dalla sistemazione del bellissimo parco attorno alla villa fino a ristrutturare i vani dei piani superiori per dare vita a laboratori, gare di pittura e persino residenze estive per artisti.

Alessandro Comi, sindaco di Calice, scrive parole cariche di sentimento, sul catalogo della mostra, arricchendole con aneddoti legati al proprio vissuto: “Il mio primo incontro con l’arte moderna è stato per me incomprensibile. Avrò avuto circa sette anni ed i miei genitori mi avevano portato ad uno degli eventi che gli artisti avevano organizzato per i bambini del paese, allora erano in molti ad abitare a Calice. La “festa”, una formula molto semplice quanto efficace: a ciascun bimbo un foglio bianco e la completa libertà di esprimere la propria fantasia. Nessun tema... nessun confine... All’evento aveva partecipato la mia sorellina, di due anni più piccola. Il faticoso frutto del mio lavoro era un paesaggio con i fiori ben distribuiti.

Valentina aveva appena imparato a scrivere il numero UNO quindi per lei fu facile riempire il suo immacolato foglio di righe di numeri UNO, usando per ogni riga un colore diverso e girando il foglio ogni tanto, a seconda di come le metteva meglio disegnare. Vinse una medaglietta che io ancora oggi le invidio. Mi pare le fosse stata consegnata da Mondino, molto colpito dal risultato di una fantasia lasciata libera di viaggiare senza binari. Inutile aggiungere che per la mia mente, allora costretta su rigidi binari, la decisione degli artisti era a dir poco incomprensibile.

Ma la legge del “Caos”, che è l’unica a stabilire quello che ti capiterà nella vita, ha posto rimedio a tutto questo facendomi diventare un artigiano: liberando la parte più estrosa di me ha così reso accettabile quel ricordo. Sono diventato Sindaco di Calice Ligure da sei mesi. Mi trovo a scrivere qualche riga per il catalogo della mostra inaugurale della Casa del Console, nella quale saranno esposte alcune opere di quegli artisti. Da diversi mesi lavoro a stretto contatto con un gruppo di persone alle quali ho chiesto aiuto per organizzare questo evento ed alle quali ogni volta chiedo spiegazioni su quadri, eventi, artisti e personaggi che loro conoscono molto bene. Chiedo con la curiosità di quel bambino.

Se riusciremo nel “nostro tempo” a far capire anche ad un solo bimbo l’importanza della sua fantasia e creatività, il nostro lavoro non sarà stato vano e lo spirito di quegli artisti, per quell’epoca visionari, sarà stato rispettato e continuerà a vivere in questo paese. Questo è il mio impegno per la Casa del Console: farla diventare una vera “Casa dell’Arte” a disposizione dei cittadini di Calice e di tutti quelli che vorranno venire a trovarci. Un Museo vivo ed attivo a servizio del territorio”.

Alberto Sgarlato

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